Unica Radio: la prima radio universitaria italiana a trasmettere in DAB+

La webradio degli studenti universitari di Cagliari entra ufficialmente nel mondo del DAB+ radio digitali coprendo pian piano tutta la Sardegna.

Il 10 dicembre 2018 è una data storica per la radiofonia universitaria italiana. Unica Radio, la radio degli studenti universitari di Cagliari, entra nel digitale grazie ad un accordo con il consorzio Digital Radio Group.  A credere in Unica Radio e nel suo sviluppo nel DAB+ l’amministratore delegato del consorzio sardo Ian Loris Nonnis insieme al responsabile progetti Federico Cancarini.

L’ERA DELLA RADIO DIGITALE E’ INIZIATA!

Tante radio italiane sono protagoniste di questa straordinaria innovazione, destinata a rivoluzionare il tuo ascolto. Digital Radio è il nome scelto dal marketing per lanciare la diffusione delle trasmissioni realizzate con lo standard Eureka 147, più noto come Dab+. Il Dab (Digital Audio Broadcasting) in verità è roba piuttosto stagionata: è un progetto europeo che risale agli anni Ottanta. Quasi 20 anni fa, nel 1995, Norvegia e Regno Unito attivarono i primi canali radio digitali Dab. Nel 2007 è nata l’evoluzione, il Dab+. Ed è con questo standard che oggi le emittenti trasmettono anche in Italia. Per ricevere un programma digitale bisogna dotarsi di un apposito ricevitore, domestico o da auto.

La radio digitale obbligo dal 2019

Un emendamento del governo alle Legge di Stabilità introduce un calendario per facilitare il decollo della nuova tecnologia. Dal 2020 sugli scaffali dei negozi ci saranno solo apparecchi con interfaccia ad hoc. 
L’emendamento a più forte impatto sui consumatori riguarda però il mondo della radiofonia. Da gennaio 2020 tutte le radio in vendita dovranno essere dotate di un chip per la trasmissione digitale.

Il percorso comincia dal 2019

Per favorire l’innovazione tecnologica gli apparecchi dovranno integrare “un’interfaccia che consenta all’utente di ricevere i servizi della radio digitale”.

La radio è l’ultimo media a digitalizzarsi ma la gamma di soluzioni e servizi che questo passaggio comporterà avrà un impatto notevole su molti altri settori, che potrebbe essere addirittura rivoluzionario. Da noi com’è noto il governo ha inserito all’interno della legge di stabilità una norma che stabilisce come da giugno 2019 non si possano più importare ricevitori che non siano dotati di chip di decodifica del segnale radio DAB, mentre a partire dal 2020 le radio che ne saranno prive non potranno più essere commercializzate. Ciò ovviamente non segnerà la fine delle trasmissioni analogiche su FM, ma contribuirà certamente ad aprire una nuova vera di servizi.

Risultati immagini per trasmettitori radio dab

Nei prossimi anni la piattaforma DAB non resterà semplicemente un sistema di diffusione di contenuti audio ma sarà il vettore di servizi innovativi che costerebbero molto di più se fossero distribuiti in streaming via Web e banda larga. In Norvegia e in Svizzera, due dei paesi in cui le auto dotate di decodifica radio digitale sono più diffuse, esiste un sistema chiamato EWS (Emergency Warning System), che consente alle autorità di diramare allarmi istantanei, ad esempio su alluvioni o altri cataclismi, solo nelle zone interessate e in tempo reale, con la radio che interrompe qualsiasi cosa si stia ascoltando o che si accende se senta per trasmettere il comunicato.

Gli aggiornamenti

Oppure pensiamo agli aggiornamenti OTA che in futuro saranno sempre più cruciali per le smart car. Attualmente un’azienda dovrebbe richiamare tutte le sue auto ed effettuare singolarmente l’aggiornamento software in officina. In futuro l’intera operazione sarà semplice come su smartphone e potrebbe passare attraverso la piattaforma radio digitale, abbattendo anche i costi. Ma i servizi possibili sono molti altri.

Le piattaforme DAB infatti sono in grado di gestire le richieste degli utenti in diverse modalità, ad esempio passando alla banda larga quando il segnale radio è assente, per poi tornare automaticamente a quest’ultimo quando nuovamente disponibile, senza dover interrompere il programma radio che si sta seguendo. L’interazione tra GPS e DAB invece consentirà di ricevere rapidamente informazioni sullo stato del traffico locale, a seconda della propria posizione, per non parlare dell’industria dell’advertising, che ha già mostrato un forte interesse verso la radio digitale.

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La digitalizzazione infine porterà vantaggi anche in termini di risparmio energetico: un’antenna DAB infatti per funzionare richiede un decimo dell’energia necessaria ad alimentare quella di una radio FM che debba coprire adeguatamente un certo territorio. Inoltre le antenne FM possono portare il segnale di una sola emittente, mentre quelle DAB ne possono gestire fino a 20 contemporaneamente.

La trasformazione

Ma come avviene questa radicale trasformazione? Grazie all’algoritmo “compressato” HE-AAC, che adotta un codice di correzione denominato Reed-Solomon che rivela automaticamente un errore di trasmissione.

Il Dab+ prevederà in fase di trasmissione anche una rivoluzionaria novità in fase di contenuti, a cui i maggiori network internazionali si starebbero già adeguando.

Un boquet , che a parità di segnale e potenza, permetterà di in un singolo multiplex di usufruire di piu’ programmi radiofonici. C’è da dire che il DAB+ avrà sicuramente i suoi vantaggi, già elencati in precedenza.

L’impatto dell’utenza

Ma quale sarà l’impatto dell’utenza con in network radiofonici? Come affronteranno le maggiori major questo cambiamento? A partire dal 1 Gennaio 2020 l’Italia ci sarà l’obbligo divendere radio e dispositivi con standard tuner Dab.

Analizzando però dalla parte delle major, ma anche del mercato di distruzione dei dispositivi radio la situazione non è rosea se la confrontiamo con il cambiamento degli altri paesi europei. Sappiamo che il primo paese in assoluto al mondo a compiere lo switch-off da Fm a Dab è stata la Norvegia.

Crescono intanto i servizi di Unica Radio. Aggiornata l’App su piattaforma iOS e Android.

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