Due nuovi incontri previsti questa settimana al May Mask: Giacomo Deiana e “Utopie, tra cinema e paesaggi sonori”
VENERDI 10 MAGGIO ORE 21:00
GIACOMO DEIANA PRESENTA “TRA IL PRIMO E IL SECONDO ATTO”
Assemblatore di parole e note in ordine poco meno che casuale… Sempre meno, forse!
Cosa fa un cantautore quando ha appena finito le registrazioni del nuovo disco, il precedente ancora non ha fatto in tempo a diventare “vecchio” ma la voglia di suonare è tanta? Per esempio chiama il suo contrabbassista di fiducia, fa una telefonata al suo fisarmonicista del cuore e sale sul palco del May Mask per una serata di brani nuovi, seminuovi, vecchi ma usati poco! Insomma, fa la cosa che ama di più nella vita:incontrare persone e condividere un’ora di musica dando tutto se stesso al massimo delle proprie capacità, anzi, di più perché sa che chi verrà a sentirlo e sceglie di sostenere la musica dal vivo si merita il meglio del meglio!
Contributo serata € 10,00 – incluso bicchiere di vino
Ingresso con tessera Csain
I posti a sedere sono limitati, per prenotare scrivete alla mail.
SABATO 11 MAGGIO ORE 21:00 UTOPIE – TRA CINEMA E PAESAGGI SONORI
VIII e ultimo appuntamento stagionale 2018/2019.
La T.a.r.c. sonorizza:”Keiko Desu Kedo” 1997 (Sion Sono)
Il film risulta essere una sorta di riflessione sul tempo che non fa che lasciarsi sfuggire sé stessa. Non a caso si esibisce il tempo e si esibisce continuamente la sua scansione ma non si fa praticamente altro. è come se ci fosse una concettualità da qualche parte ma se la struttura non riuscisse a soffermarvisi perché il tema di cui si vuole trattare non fa che rendersi sfuggevole ed impedire un’osservazione speculativa oltre la descrizione.
C’è una protagonista che non comunica, ci sono degli oggetti che non comunicano (incastonati in inquadrature dalla sopraffina estetica e dai ricercatissimi cromatismi), ci sono degli orologi e delle schermate di colore come ulteriore scansione del tempo che non fanno altro che esibire una cristallizzazione che non fa che fallire di continuo, senza dire altro. Si susseguono quelle che sembrano idee appena abbozzate, momenti che oscillano oltre il meta-cinema, semplici sguardi sul niente. E’ come se si cercasse continuamente di dire qualcosa ma ci si barcamenasse soltanto tra lo spreco di tempo (i lunghi pezzi vuoti) l’inevitabile e semplice enumerazione del fluire (impossibilitata ad accedere a qualcosa che vi stia oltre o dentro) ed il continuo tentativo frustrato di un’espressione che sembra impacciare sé stessa. Il film si apre con una scadenza data a sé stesso e si conclude in quella medesima scadenza dopo aver elencato le persone coinvolte nella realizzazione. la protagonista ha lo stesso nome della persona che la interpreta e non si sa se sia un’ulteriore oscillazione teorica oppure altro.
In definitiva è una sorta di esercizio creativo che non fa altro che inseguirsi senza mai raggiungersi. forse proprio in questo sta il suo più grande lascito, che sorprendentemente appare più come un monito che esibisce sé stesso che una critica vera e propria.La T.a.r.c. sono:
– PNNNTN80B11G113G bttr
– SRRDNL77A23B354X chrr
– PSNMCL80M12G113W chrb
La T.A.R.C. è un trio sperimentale con influenze post rock ambient e drone music. Una bestia che si nutre delle angosce dei suoi componenti ributtandole fuori in forma di paesaggi sonori, fino ad arrivare alle rive degli oceani di azoto su Urano.
Contributo serata € 6,00 – incluso bicchiere di vino