Sabato 13 luglio a Sant’Antioco la prima nazionale di Mauro Palmas per una notte all’insegna della musica
Inaugurazione all’insegna del fascino del Mediterraneo per la terza edizione di “Arena Fenicia Festival” che sabato 13 luglio, a Sant’Antioco, (ore 21), apre il cartellone dell’omonimo festival con uno spettacolo in prima nazionale dalla forte potenza evocativa: “Palma de sols”, firmato da Mauro Palmas. Una notte di musica e incanto, da godere nello splendido spazio ricavato nel cuore dell’area archeologica di Sant’Antioco, in grado di ospitare 2.500 spettatori e da quest’anno attrezzata anche con una platea di oltre quattrocento posti a sedere.
Organizzato da Sardegna Concerti, lo spettacolo musicale “Palma de Sols” è un’opera che può considerarsi la summa delle attività musicali di Mauro Palmas, poliedrico musicista e compositore (mandola, mandoloncello e liuto cantabile). Pubblicato lo scorso anno dall’etichetta Squilibri, il disco ha il pregio di aver unito un ensemble di straordinario spessore: l’iraniano Pejman Tadayon, virtuoso del ney, antichissimo flauto, e del setar; Fabio Rinaudo con le sue cornamuse tradizionali irlandesi; Alessandro Foresti all’organo; Marcello Peghin, chitarra a dieci corde; David Brutti, cornetto e sax soprano; Marco Argiolas, clarinetto; Francesco Medda (Arrogalla), elettronica e dub; Pierpaolo Vacca, organetto; Alessandro Aresu, chitarra elettrica; Andrea Ruggeri, batteria; Silvano Lobina, basso e, infine, il quartetto d’archi Archea String.
Apprezzato dalla critica nazionale, il nuovo concept-album firmato da Mauro Palmas è dedicato a tutti coloro che al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che, invece, vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde. Un album che imbastisce un viaggio che non è solo musicale, ma ricco di spunti e suggestioni legate alla quotidianità, e che affonda le radici nella cultura popolare e nell’antropologia sarda.
Supportata dai testi di Gabriella Ledda, l’opera narra la storia di Antoni e Adrià che, assieme al timoniere Juan Edmond Ravel e al giovane mozzo Mohamed, sono in viaggio verso Palma de Sols, dal nome dato all’isola di Sant’Antioco dai catalano-aragonesi quando decisero di invadere la Sardegna. Nell’isola si sono riuniti i più grandi suonatori del mondo per una competizione senza eguali proprio in onore del santo. Colui che fosse riuscito a far comparire un sorriso sul volto della statua lignea, sarebbe stato nominato protettore dell’isola, riconoscendogli lo strabiliante potere di cancellare la tristezza. Una gara, dunque, in onore di uno ‘straniero’ venuto dal mare, dato che sant’Antioco risulta essere nato in una regione tra il Marocco e l’Algeria, a indicare la capacità di unire vita e destini tanto del mare quanto della musica.
Il mare nostrum diventa così protagonista di una lunga notte di suoni e voci che, a loro volta, si fanno racconto grazie ai versi di Maria Gabriela Ledda. Un testo scritto appositamente per quest’opera musicale che si snoda come un seducente filo conduttore tra i diversi brani, e in grado di far sentire quanto la musica sia in grado di esprimere il non detto. Un mare in cui si addensano vite e destini e che Mauro Palmas ha deciso di mettere in musica grazie a dieci brani di grande suggestione, trasfigurando nelle pieghe del mito la nostra storia quotidiana.