Su Unica Radio intervista al professor Michele Saba
Michele Saba, docente della facoltà di fisica di Cagliari e inoltre ricercatore nel campo delle energie rinnovabili e in particolare del fotovoltaico. Il docente è già intervenuto in numerosi convegni dedicati a trovare un’alternativa all’utilizzo petrolio. L’attività si svolge in un laboratorio nel quale si studia l’interazione tra la luce e la materia. Si cercano, a questo proposito, materiali in grado di assorbire ed emettere la luce con grande efficacia. Questi ultimi devo poter essere fabbricati basso costo e in grande quantità, come ad esempio i materiali in grado di trasformare la luce in elettricità. Questo grazie a rilevatori di luce o celle solari.
In numerosi paesi si sta investendo molto sulle energie rinnovabili. In Italia, la possibilità di creare associazioni basate su questo tipo di energie e farle avanzare è limitata. Soprattutto rispetto ad altri stati; abbiamo dunque un problema di competizione. Questo disagio non riguarda i ragazzi perché hanno a disposizione un mercato vastissimo, ma piuttosto la società italiana. Questo è dovuto, secondo Michele Saba, a una carenza strutturale negli investimenti e alla mancanza del coraggio di utilizzare fondi per qualcosa di “immateriale” come la conoscenza. Unica forma di competitività che l’Italia possiede, insieme alla bravura dei lavoratori. Insomma, è necessaria un’inversione di rotta.
Secondo Michele Saba, investire per il futuro è fondamentale e ciò che oggi sembra inutile un domani potrebbe causare non pochi danni. In Sardegna, per quanto concerne le energie rinnovabili, c’è abbondanza di risorse come sole e vento. Il potenziale è quello di una grande rivoluzione energetica che ci affranchi completamente dall’utilizzo del petrolio. L’isola può essere una vera dimostrazione, su larga scala, dell’utilità effettiva delle energie rinnovabili come il fotovoltaico.