La decima edizione del festival “Terre di confine” avrà come direttore artistico Paolo Zucca, che si presta in questa intervista ai microfoni di Unica Radio.
Un focus sull’Irlanda e una finestra sul cinema sardo. “Terre di confine Filmfestival” si ripropone il 3 marzo a Cagliari, il 9 a Oristano, dal 10 all’12a Solarussa, il 16 a Sassari e dal 17 al 19 ad Asuni, dove la rassegna è nata 12 anni fa.
Un festival sul tema dei confini in senso lato con pellicole sperimentali, marginali ma anche di successo e popolari. Il programma propone 25 proiezioni, incontri con ospiti internazionali, dibattiti, laboratori, musica, mostre, una video installazione e una sezione dedicata ai bambini con il cinema di animazione.
Per la decima edizione la rassegna ideata dall’associazione culturale Su Disterru volge lo sguardo sull’Irlanda: “Un’isola dalle radici profonde, segnata al suo interno da un confine culturale e politico che ne ha influenzato la produzione artistica e cinematografica”, ha sottolineato il direttore artistico del festival Paolo Zucca.
Il regista oristanese, nel presentare il cartellone, ha rivolto un plauso all’operato dell’assessora regionale alla cultura Claudia Firino. “Ha contribuito in modo notevole a rimettere in moto la macchina della legge Cinema in Sardegna – ha sottolineato – quando c’era da criticare il suo operato ho fatto sentire alta la mia voce, ora che lascia il suo ruolo bisogna renderle merito del lavoro svolto”.
Dopo l’anteprima per la stampa questa mattina del corto “Isole” diretto dallo stesso Zucca – film sul rapporto tra i recenti flussi migratori e il territorio, frutto di un laboratorio portato avanti con la Consulta Giovanile di Busachi- il festival si apre oggi alle 19 a Cagliari alla Cineteca con un’anteprima nazionale, il documentario Older Than Ireland, storie di 30 centenari irlandesi.