azione di genere

L’Università di Cagliari in azione per la parità di genere

Entra nella fase operativa “Supera”: Ateneo di Cagliari coinvolto in un progetto sulla parità di genere nel mondo della ricerca scientifica

“Si tratta di un progetto che aiuta a togliere la testa da sotto la sabbia, applicando il metodo scientifico ad una realtà che ha bisogno di superare le opinioni discordanti”. Così Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari, ha presentato questa mattina “SUPERA – Supporting the Promotion of Equality in Research and Academia”. Il piano prevede l’Ateneo del capoluogo sardo partner di uno di due progetti europei approvati sul tema dell’equilibrio di genere. “L’obbiettivo – prosegue Del Zompo – è quello di comprendere le dimensioni di un fenomeno che esiste. Occorre portare avanti tutti insieme un percorso di lotta alla discriminazione”.

“Il messaggio che vorrei passasse – ha chiarito in apertura Luigi Raffo, coordinatore locale di SUPERA – è che nessuno di noi è sufficientemente distante dalle questioni di genere per non occuparsi di gender equality plan. Esso riguarda la qualità della nostra vita e la qualità della ricerca che facciamo”. Una vera e propria chiamata all’azione di tutti – docenti, personale e studenti – che parte dai dati dell’Ateneo, che – ha rivelato il Magnifico – “sono preoccupanti. È chiaro che lo squilibrio di genere è un dato di fatto che risale a un problema ancestrale. Si tratta di scelte che vengono fatte usando la parte del cervello legata alla emotività. È importantissimo acquisire i dati e vedere cosa si può fare”.

Il fine del progetto

Il team del progetto si pone l’obbiettivo di includere al 100% docenti e studenti, che andranno a caccia di pregiudizi in ogni settore. Cristina Cabras afferma: “Siamo molto motivati e andremo avanti grazie al coinvolgimento di tutti. Il genere deve restare soltanto una contaminazione, una possibilità condivisa per tutte e per tutti”. La fase di avvio – ha spiegato Ester Cois – prevede la somministrazione di un questionario on line che sarà compilabile in 15 minuti. Inoltre è prevista la creazione di una rete permanente su base volontaria in tutto l’organigramma dell’Ateneo, una sorta di “sentinelle” che scoveranno le criticità. A questi si affiancheranno i FABLAB, specifici laboratori sul tema. Successivamente, la predisposizione di idonei strumenti di comunicazione completerà il progetto, che rimarrà aperto per successive implementazioni.

Secondo il Prorettore vicario e Presidente del Comitato Unico di Garanzia, Francesco Mola, “sarà fondamentale l’analisi del contesto. Costruire qualcosa di sistematico, con i requisiti della scalabilità e della portabilità è una iniziativa esportabile in altri contesti. Per questo è importante aver ottenuto il coinvolgimento della Presidenza della Regione autonoma della Sardegna”.

Le fasi

“Si partirà dall’analisi – ha precisato la prof.ssa Cabras – poi si passerà alla pianificazione, alla implementazione del gender equality plan, quindi il monitoraggio per il miglioramento continuo in base ai risultati riscontrati”.

“Sarà un percorso lungo 4 anni verso il piano per la parità di genere”, ha specificato la prof.ssa Cois. “Uno strumento a disposizione delle politiche di inclusione dell’ateneo in tutti gli ambiti in cui lavora, progettuale e partecipativo”. “SUPERA – aggiunge – è uno strumento di cambiamento, promuove principi di equità e cittadinanza sostanziale”.

“Intervenire sugli effetti negativi degli stereotipi e dei pregiudizi è indispensabile” ha affermato Cristina Cabras. “La letteratura scientifica mostra che si tratta di pregiudizi presenti fin dalla tenera età. L’elemento di genere a parità di curriculum influenza il risultato che si ottiene nella valutazione. Il nostro obiettivo è non solo rilevare, ma comprendere e spiegare le ragioni delle disuguaglianze”.

La conclusione del Rettore: “Per crescere la nostra società deve interagire, confrontarsi, ascoltare e poi decidere. Questo è lo stile che porta certamente ad una convivenza veramente inclusiva che piace. Abbiamo una responsabilità sociale precisa anche in questo senso”.

About Simone Cadoni

Classe 1993. Giornalista pubblicista, ha conseguito la laurea in Lingue e Comunicazione e un master in Giornalismo. Dai tempi dell'università collabora con Unica Radio, per cui si occupa della produzione di articoli e interviste.

Controlla anche

Un nuovo metodo per creare materiali avanzati con applicazioni rivoluzionarie

Atomi metallici intrappolati nella “rete” del grafene: così nascono i materiali del futuro Una ricerca …