Esordio al Teatro del Segno per lo spettacolo “Santa Subito” di e con Francesca Falchi
Che alberghi un po’ di santità in ognuno di noi sembra essere una convinzione comune, ma Francesca Falchi cosa pensa di se stessa non lo manda certo a dire e, rivolgendosi agli astanti con un sincero: «NON SONO UNA SANTA!», inizia il suo spettacolo tra una buona dose di sacralità e profanità.
“Santa Subito” di e con Francesca Falchi ̶ L’eccezione, in collaborazione con Stand-up Comedy Sardegna ̶ ha debuttato venerdì 24 maggio alle h. 21:00 al TsE ̶ Teatro del Segno di Is Mirrionis, in via Quintino Sella a Cagliari, inaugurando la rassegna “MonologArte 2019 ̶ 4 Soliloqui dentro un Teatro”, riscuotendo successo ma soprattutto risate.
Un monologo irriverente creato a partire da personalissime vicende, che esorcizza con ironia il tema della religiosità popolare e si presenta come un prontuario necessario per superare i mali di vivere della società contemporanea. Il palco lo domina con maestria, la Falchi, e il pubblico la segue con l’eccitazione giusta, quella di chi sa che sta per dirne una delle sue e rimane piacevolmente in attesa. Una pièce al femminile, sebbene non manchino gli uomini in sala e non siano certamente (solo) le donne le destinatarie dei suoi messaggi ̶ subliminali e non ̶ .
Nulla è lasciato al caso; nessuno passa inosservato. Attraverso un’analisi severa tutti sono esaminati; in pochissimi però si salveranno. Nonne, cugine, zie, amiche, alunni, padri e Sante sono gli ingredienti scelti dalla Falchi per il suo spettacolo, mixati a ripetizione fino all’esplosione ilare, che arriva a intermittenza costante. Ci sono richieste che non possono essere fatte, almeno non ad alta voce, e allora le si rivolge, silenziosamente, a chi è in grado di interpretare i linguaggi più criptici, ché tanto il pensiero si può decodificare, o almeno, loro possono: le Sante. Una per ogni occasione. Una per ogni desiderio espresso sine verba.
Santa Scolastica, Santa Flora, Santa Zita sono solo alcune delle più virtuose canoniche con poteri traumaturgici e salvifici a cui chiedere udienza quando viene meno la scienza e che, nate dall’immaginario popolare delle antiche generazioni, riappaiono redivive nelle nuove, che vi si appellano un po’ per scaramanzia un po’ per tradizione, onorando vecchie abitudini. Del resto, si sa, pregare è gratis e senza effetti collaterali, almeno non nel breve periodo.
“Poteri tRaumaturgici” è bellissimo!