donazioni organi
Trapianto polmone Il Dott. Michele Colledan (c) con una parte dell'equipe di Chirurgia III, centro trapianti fegato / polmoni, dell'Ospedali Riuniti di Bergamo, che ha eseguito, primo in Italia un trapianto di polmone con tecnica split

Forte calo delle donazioni di organi in Sardegna

Meno 20 da 2018 e -53 da 2016, mozione Progressisti in Consiglio “Nessun allarme” per un calo di trapianti in Sardegna anche se permane un problema, “rilevabile anche in ambito nazionale”, sulle opposizioni.

A replicare alle preoccupazioni espresse dai Progressisti in Consiglio regionale è il coordinatore regionale del Centro regionale Trapianti della Sardegna, Lorenzo D’Antonio, che parla di “segnali positivi di ripresa” e di un sistema di segnalazione di potenziali donatori “che lavora”.

Secondo l’attività di monitoraggio effettuata con i 12 coordinatori presenti in altrettanti ospedali isolani dove è presente il reparto di Terapia intensiva, al 15 settembre 2019 le segnalazioni sono salite di circa il 30% rispetto allo stesso periodo del 2018: 49 lo scorso anno e 63 in quello in corso. Otto, invece, i trapianti in più: “Si passa da 38 trapianti singoli tra gennaio e metà settembre 2018 a 46 nello stesso periodo del 2019.

Le opposizioni in ambito regionale sono al 26,9%, mentre all’ospedale Brotzu si registra numero più alto, il 54,5%. In questo caso abbiamo preso in esame la problematica e proprio ieri abbiamo avuto un audit e stiamo lavorando su questo aspetto. E’ un problema nazionale – ribadisce – basti pensare che al 15 settembre su 1.869 segnalazioni in tutto il Paese, le opposizioni sono state 560″. Il coordinatore sollecita, a questo proposito, il legislatore perché si faccia carico di questo problema e preveda una comunicazione ad hoc anche attraverso gli organi di stampa. “I dati ci dicono che la Sardegna ha grandi potenzialità sui trapianti – osserva – visto l’elevato numero di decessi per lezione encefalica acuta che nel 2018 ha registrato 700 casi”.

PROGRESSISTI, DONAZIONI IN CALO

A lanciare l’allarme sul calo delle donazioni in questi ultimi anni era stato il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, con una mozione per chiedere un intervento urgente di sensibilizzazione alla donazione.
Il capogruppo Francesco Agus ricorda che la diminuzione è legata all’aumento delle opposizioni all’espianto da parte delle famiglie dei pazienti. Con la mozione si chiede al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu di monitorare e verificare le cause a monte. A preoccupare è principalmente il calo delle donazioni all’ospedale San Michele di Cagliari, passato in poco più di un anno da un tasso di opposizione alla donazione del 23,5% a quello del 60%. “Cifre mai viste – denuncia Agus – e in contrasto evidente con la sensibilità e la generosità storicamente dimostrata dai sardi. Per questo chiediamo all’assessore di verificare cosa si possa fare per migliorare un dato che, sino a poco tempo fa, consolidava l’isola e l’Azienda Brotzu in particolare ai primi posti in Italia”.

La proposta dei Progressisti prevede l’estensione a tutti i comuni sardi della possibilità di raccogliere le dichiarazioni di assenso alla donazione contestualmente al rinnovo della carta d’identità, e l’intensificazione delle campagne di sensibilizzazione attraverso l’indizione della prima Giornata regionale della donazione e del trapianto da celebrare il 24 febbraio 2020, data in cui ricorre il quindicesimo anniversario della tragica scomparsa del cardiochirurgo del Brotzu, Alessandro Ricchi, e della sua equipe, morti in un incidente aereo nella zona del massiccio di Sette Fratelli mentre trasportavano un cuore da Roma a Cagliari destinato a un paziente sardo.

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