Farmaci per trattare problemi gastrici e contenenti il principio attivo ranitidina, ritirati dal mercato a causa della presenza di una impurità considerata potenzialmente cancerogena.
Si allunga la lista dei lotti di farmaci per trattare problemi gastrici e contenenti il principio attivo ranitidina, ritirati dal mercato a causa della presenza di una impurità considerata potenzialmente cancerogena. Nella ultima pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco l’Aifa, sono oltre 500 e vi rientrano anche 13 lotti di Buscopan.
Lo scorso 20 settembre era stata diffusa una prima lista di lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina prodotto in India, ritirati in quanto contenti la N-nitrosodimetilammina. Con il nuovo aggiornamento, passano da 195 a oltre 515 i lotti di farmaci ritirati in via precauzionale, in attesa di accertamenti: tra questi 13 lotti di Buscopan antiacido da 75 mg in compresse effervescenti con scadenza il primo maggio 2021.
Nella lunga lista si trovano inoltre 34 lotti di Zantac tra compresse, fiale e sciroppo. E, ancora, tra gli altri, 22 lotti di Ranibloc, diversi lotti di Raniben, Ranidil, Ulcex, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexa. La lista completa è sul sito dell’Aifa.
Medicine ritirate dal commercio: la lista completa
A scopo precauzionale, l’AIFA ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati.
Provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei. L’AIFA sta lavorando insieme all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e alle altre agenzie europee per valutare il grado di contaminazione nei prodotti coinvolti e adottare misure correttive.
Cos’è la ranitidina?
Sono disponibili in commercio altri medicinali con le stesse indicazioni terapeutiche, pertanto i pazienti che assumono medicinali a base di ranitidina devono rivolgersi al proprio medico per discutere la possibilità di una terapia alternativa.
La NDMA è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base di studi condotti su animali. È presente in alcuni alimenti e nelle forniture di acqua, ma non ci si attende che possa causare danni quando ingerita in quantità molto basse.