Al via Giovani 2019, progetto Crei e Istituto F. Santi a Cagliari i ragazzi dei circoli sardi di USA, Canada e Australia.
Rimarranno a Cagliari sino al 23 ottobre per le iniziative legate al progetto Giovani 2019: sono sei ragazzi sardi che vivono in Usa, Canada e Australia. Sono arrivati ieri a Cagliari per dieci giorni di incontri, visite e workshop. Sono sei giovani emigrati sardi, due provengono dagli USA (New York e Detroit), due dal Canada (Montreal e Toronto) e due dall’Australia (entrambi da Sidney), e saranno ospiti delle associazioni di tutela Crei Acli e Istituto Fernando Santi per Giovani 2019, progetto finanziato dall’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna.
Obiettivo: promuovere e potenziare lo sviluppo sociale, civile ed economico della Sardegna attraverso la valorizzazione della risorsa rappresentata dai nostri emigrati di prima e seconda generazione.
Fino al 23 ottobre, si terranno una serie di iniziative differenti dedicate ai ragazzi: dai tour nei siti di interesse naturalistico e storico-archeologico di tutta l’Isola, alle sagre, dagli incontri con i rappresentanti delle istituzioni ai workshop di formazione. Sarà parte del programma anche l’incontro con i giovani che stanno frequentando l’International Cooperation Summer School promossa da Ipsia Sardegna e Acli Cagliari. I due gruppi condivideranno alcune giornate di studio su temi della progettazione internazionale, della cooperazione allo sviluppo e momenti finalizzati alla conoscenza di usi e tradizioni dei diversi Paesi di provenienza dei partecipanti.
«Ogni anno sono migliaia i sardi che lasciano la nostra terra. Secondo noi l’unico vero antidoto allo spopolamento è creare sviluppo e crescita anche attraverso la valorizzazione del patrimonio unico di competenze e connessioni che sono i nostri emigrati – sostiene il presidente di Crei Mauro Carta –.
Con progetti come questo, di cui Crei è capofila, proveremo a riavvicinare questi giovani alla loro terra, in modo che possano rappresentare una risorsa in più per lo sviluppo della Sardegna».