Appuntamento stasera alle 21 con la cantante, compositrice e performer Rossella Faa e gli attori Marta Proietti Orzella e Stefano Ledda (che firma drammaturgia e regia)
Viaggio sulla giostra delle passioni con “Amori da Palcoscenico” – lo spettacolo del Teatro del Segno, ideato, diretto e interpretato da Stefano Ledda e liberamente ispirato ad alcune delle più celebri commedie – e tragedie – di William Shakespeare, Edmond Rostand e Carlo Goldoni, in cartellone sabato 12 ottobre alle 21 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per l’inaugurazione con brio e “con sentimento” della Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2019-2020.
Sotto i riflettori, insieme all’attore e regista, alle prese con un’antologia di “Giochi, drammi, passioni amorose dai classici del teatro e della letteratura” un’interprete intensa e versatile come Marta Proietti Orzella e – nel ruolo di una moderna cantastorie – l’istrionica musicista, compositrice e performer Rossella Faa che disegnerà dal vivo la colonna sonora della serata tra arie d’opera e ammalianti ballads, per un coinvolgente e “interattivo” divertissement metateatrale in cui gli spettatori diventano essi stessi protagonisti – e artefici del destino dei personaggi.
Un’avvincente pièce – in forma di divertissement teatral-musicale – per un viaggio dietro le quinte, tra segreti e tecniche di recitazione, dai dialoghi silenziosi ma densi di poesia dell’arte del mimo alla seduzione in versi del “Cyrano de Bergerac”, ai riti del corteggiamento attraverso le diverse epoche, dal veleno della gelosia alla magia di un colpo di fulmine – per un appuntamento “fuori abbonamento” capace di far sorridere e pensare.
“Amori da Palcoscenico”
ovvero intriganti variazioni sul tema dal folgorante incrocio di sguardi di “Romeo e Giulietta” che culmina nella celebre scena del balcone, tra promesse e giuramenti dei due adolescenti, incuranti dell’odio e della rivalità tra le rispettive famiglie, alla rivelazione dell’animo tormentato di “Otello” che, istigato da Jago, interpreta ogni gesto e ogni sguardo, ogni parola innocente della “sua” Desdemona come prova di un immaginario tradimento, fino a mettere in pratica l’affermazione di Oscar Wilde secondo la quale «ogni uomo uccide ciò che ama», distruggendo la vita di lei e la propria in un unico istante con un tremendo delitto.
Quel «mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre» è l’arma pericolosa con cui il Moro di Venezia annienta se stesso, ma anche, in modo più sottile, lo strumento con cui Mirandolina si diverte e tiene in pugno i suoi pretendenti, senza mai dare a nessuno di loro alcuna certezza, ma solo un’illusione che subito si dissolve, lasciandoli alla mercé della “Locandiera”. I capricci dell’avvenente imprenditrice, per nulla interessata a perdere la propria indipendenza ma ben decisa a trarre vantaggio dalla situazione, per il bene della locanda, feriscono crudelmente l’unico avventore tanto ingenuo da credersi invulnerabile, e per ciò stesso più interessante, eppure fin troppo facile preda della malizia di colei.
Se i sussurri di due giovani innamorati destinati a perire nella guerra tra Capuleti e Montecchi abbiano turbato l’incostante luna non è dato saperlo, ma perfino l’astro notturno potrebbe arrossire davanti all’infuocata dichiarazione di “Cyrano de Bergerac” per Rossana, in cui un bacio diventa «l’apostrofo roseo tra le parole t’amo» e il poeta, mascherato dietro la bellezza virile di un cadetto, conquista il cuore e la mente della donna con ardite metafore, senza mai trovare il coraggio di rivelarle la verità.
Un’antologia di dialoghi e discorsi d’amore per la pièce, impreziosita dalla voce e dalle musiche di Rossella Faa, che mette l’accento sulle infinite declinazioni del sentimento più antico e universale, dove si mescolano ironia e dramma, le imprevedibili regole dell’attrazione e le ragioni del cuore (che la ragione non conosce) al di là delle convenzioni della società.
“Amori da Palcoscenico”
quindi raccontati attraverso il meccanismo della finzione, che ha però il pregio di apparire più vera del vero e in cui per un istante come per incantesimo grazie alla complicità di artisti e pubblico una o più creature d’invenzione respirano, parlano, amano, soffrono o si rallegrano sulla scena e si compie, o meglio “arde” e si consuma la vita dei personaggi. Un inganno volontario che trasforma una favola in una storia emblematica, specchio della realtà, in grado di riassumere la complessità del mondo e le contrastanti sensazioni ed emozioni, e in particolare la forza e perfino la “pericolosità” delle passioni laddove ci si lasci dominare dagli impulsi senza opporvi il ragionevole freno del ragionamento e dunque della civiltà.
In chiave leggera e brillante gli “Amori da Palcoscenico” affrontano questioni fondamentali, oggi come ieri, ovvero il nodo dei rapporti e delle relazioni, tra l’innamoramento e il disincanto, fino all’estremo del “femminicidio” – argomento di dolorosa e scottente attualità – in una drammaturgia dove humour e intrattenimento si intrecciano ad un’indagine sulla natura umana, sulla fragilità e le paure, i desideri e le inquietudini, in un vivido affresco della società.
Una pièce contemporanea che attinge, tra citazioni e rimandi, ai capolavori della storia del teatro e della letteratura per la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2019-2020 organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022 che punta a creare uno spazio d’arte e cultura nel rione aperto all’intera città.
Si rinnova l’iniziativa del “biglietto sospeso” ispirato al più noto “caffé sospeso” napoletano – chi vorrà potrà acquistare un secondo biglietto, da mettere a disposizione di chi non potrebbe permetterselo e sostenere il progetto e l’idea di una cultura “accessibile” a tutti.
INFO e prenotazioni: biglietteria.teatrotse@gmail.com – cell. 3914867955