Comunicata a Bruxelles la volontà di mantenere in vigore la variazione di orario ogni sei mesi
A partire dal 2021, ogni Paese dell’Unione Europea dovrà decidere se adottare l’ora legale o solare per tutto l’anno. Il governo italiano ha già inviato una richiesta formale a Bruxelles per mantenere l’alternanza tra i due diversi orari: in questo modo, ogni sei mesi, si continuerebbero a spostare avanti o indietro di un’ora le lancette dell’orologio. I motivi della decisione si baserebbero prevalentemente su fattori economici e di risparmio energetico.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’Italia ha depositato il documento a giugno, durante il primo governo Conte. E dal momento che il nuovo esecutivo non ha apportato alcuna modifica, la posizione del Paese resta invariata.
Le ragioni principali al “no” all’abolizione dell’ora legale sarebbero tre:
- Assenza di una valutazione precisa su vantaggi e svantaggi del cambio di orario. Ad oggi mancano infatti le prove scientifiche sul fatto che il passaggio dall’ora solare a quella legale possa comportare un disequilibrio psico-fisico;
- L’abolizione dell’ora legale potrebbe danneggiare il corretto funzionamento del mercato interno, a causa della differenza di fuso orario con gli altri Paesi dell’Unione Europea;
- L’ora legale consente di ritardare l’accensione delle luci per sei mesi all’anno. Di conseguenza, si assiste non solo a un risparmio energetico, ma anche economico. I soldi risparmiati annualmente ammonterebbero a 100 milioni di euro.
La discussione proseguirà nei prossimi mesi sia al Parlamento che alla Commissione Europea. Al momento la situazione sembrerebbe dividere gli Stati Membri: quelli del Nord sarebbero contrari al mantenimento dell’ora legale, mentre quelli del Sud la terrebbero in vigore. La possibilità di avere più luce disposizione avvantaggia soprattutto i paesi europei del Sud. Nel Nord, al contrario, le giornate estive sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord.