Un gruppo di scienziati cinesi ha scoperto qualcosa di impossibile che non dovrebbe esistere nelle teorie attuali
A circa 15.000 anni luce dalla Terra un gruppo di scienziati ha scoperto un buco nero stellare dalla massa mostruosa, pari a 70 volte quella del Sole, che ha sorpreso i ricercatori in particolare per un motivo: secondo le teorie attuali, la sua esistenza sarebbe impossibile. L’oggetto cosmico non può quindi essere spiegato.
Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati cinesi ha scoperto un buco nero “impossibile” nel cuore della Via Lattea. L’oggetto è infatti molto più massiccio di quanto si credeva potesse essere un buco nero stellare nella nostra galassia, inoltre non emette raggi-X ed è accompagnato da una stella con un orbita incredibilmente circolare. Per gli scienziati, di fatto, un simile “cuore di tenebra” non dovrebbe esistere.
Il buco nero è parte di un sistema binario: attorno ad esso ruota una stella che completa l’orbita in 79 giorni.Il risultato, pubblicato su Nature, si deve alla ricerca internazionale coordinata dal gruppo dell’Accademia Cinese delle Scienze guidato da Jifeng Liu, dell’Osservatorio di Pechino, e alla quale l’Italia ha partecipato con Mario Lattanzi dell’Inaf.
La massa di questo mostro cosmico, accompagnato da una stella, è superiore di 4 o 5 volte a quella considerata limite per un buco nero di questo tipo.
È proprio in questo modo che sono riusciti a individuare LB-1, che è accompagnato da una stella gigante blu con una massa otto volte quella del Sole. L’astro ha 35 milioni di anni e completa un intero giro attorno al buco nero in 79 giorni. La sua orbita è stata definita “incredibilmente circolare” dagli studiosi. Anche questa è una stranezza, perché se fosse stata catturata dalla forza gravitazionale dal buco nero mentre vagava nello spazio, avrebbe dovuto avere un’orbita decisamente più eccentrica (ellittica). Per diventare così circolare, infatti, sarebbe servito più tempo dell’età stessa della stella. A completare il quadro del buco nero “impossibile”, il fatto che non emette raggi-X; ecco perché per rilevarlo è stato necessario sfruttare la tecnica della velocità radiale della sua stella compagna. L’aspetto più enigmatico di LB-1 resta comunque la massa, come dichiarato dal professor Liu: “Pensavamo che stelle molto massicce, con la composizione chimica tipica della nostra galassia, dovessero disperdere la maggior parte del loro gas attraverso potenti venti stellari mentre si avvicinano alla fine della loro vita. Pertanto non dovrebbero lasciarsi alle spalle un residuo così imponente”, riferendosi alle dimensioni inaspettate del cuore di tenebra.