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Contagio e prevenzione: il punto sul virus

Pier Luigi Ciolli illustra un possibile piano nazionale contro il contagio da “coronavirus”, dall’informazione di massa alla circolazione stradale passando per le Forze dell’Ordine.

È un’illusione che il virus sparisca da solo e che non si trasformi in vera pandemia. Ovviamente speriamo di sbagliarci ma la tipologia di questo virus, sempre che non muti in peggio, gli consente un contagio “geometrico”; infatti, basta considerare che, nel mondo e in un solo anno, superano il miliardo le persone che si spostano in aereo.

Il virus

Al momento, non esistono vaccini o antivirali specifici per curare l’infezione e pare serva più di un anno per prepararli. Il virus ha un’incubazione lunga e il portatore può essere anche asintomatico. Non è da escludere l’ipotesi che il virus si «annidi» nell’organismo senza generare sintomi. Ciò equivale a dire che, al momento, anche una persona senza le manifestazioni dell’infezione potrebbe veicolarlo in modo geometrico.

Riguardo alla quarantena, si è passati da 7 a 9 giorni, poi a 14 giorni e infine c’è un caso positivo dopo 27 giorni. Qualcuno parla di una piccola percentuale, ma parla senza essere in possesso dei dati complessivi e, anche qualora fosse una piccola percentuale, sarebbero nuovi portatori che infetterebbero sempre in modo geometrico altre persone. Pertanto, in via precauzionale, la quarantena dovrebbe corrispondere alla parola: 40 giorni.

In presenza di caso sospetto, non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base. Se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.

Per informazioni e aggiornamenti apri https://www.iss.it/ oppure telefona al 1500.

L’espansione

In ritardo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza sanitaria globale. Non solo, è prevedibile che detto virus può anche mutare in peggio.

Per chi pensa che bastino dei controlli agli aeroporti, indicativamente può aprire https://it.wikipedia.org/wiki/Epidemia_di_SARS-CoV-2_del_2019-2020. Da qui si può visionare in tempo quasi reale la mappa animata con l’elenco delle nazioni coinvolte.

Ecco tre considerazioni su temi dibattutissimi e controversi inviateci via mail da un ricercatore:

  1. In assenza di anticorpi, il contagio da Covid-19 è molto più veloce di quello dell’influenza stagionale. Per questo motivo va contenuto in modo sistematico, perché ogni giorno perso significa lutti e danni economici enormi.
  2. La mortalità del Covid-19, fino alle scorse settimane era intorno al 2% (calcolata dal rapporto decessi/infetti). Oggi supera ampiamente il 3% (2.715 decessi e 80.000 infettati, pari a quasi il 3,4%). Tali valori, però, devono essere considerati solo come “valori minimi”, infatti la percentuale sta puntando verso il 4%.
  3. Confronto Covid-19 e influenza stagionale. Chi ritiene che siano all’incirca equivalenti, o è in malafede o non sa fare i conti. Il paragone viene effettuato tra i decessi verificatisi fino al 25 febbraio 2020 (Italia, 11 morti e 300 infettati) con gli 8.000 decessi conseguenti all’influenza stagionale dell’anno scorso. Siccome tutti gli esperti affermano che la mortalità dell’influenza è stata dello 0,1% (quindi circa 34 volte minore di quella del Covid-19), si deduce che l’anno scorso ben 8 milioni di italiani l’abbiano presa; e come dato, francamente, appare eccessivo. Inoltre, una proiezione basata sul fatto che la mortalità dell’influenza è stata dello 0,1%, in caso di epidemia nazionale da Covid-19 estesa su tutto il territorio italiano, darebbe un risultato di oltre 200.000 decessi.

La prevenzione dal contagio

Prima hanno detto che il contagio poteva avvenire solo da una persona infetta a un’altra attraverso la saliva, la tosse, lo starnuto, i contatti diretti personali oppure toccando con le mani contaminate bocca, naso o occhi. Poi, invece, in Cina, al personale medico e paramedico non sono bastate le mascherine, copricapi e guanti per evitare di essere infettati. Inoltre, nella nave da crociera Diamond Princess, nonostante i passeggeri fossero relegati nelle cabine con obbligo di non incontrarsi, si sono verificati più di 600 casi di contagio. Essendo ovvio che il virus si sposta nell’aria, depositandosi sui vestiti e/o sulla pelle, è dovere delle autorità attivare il contenimento dove si accertano infettati. Bisogna inoltre respingere e/o mettere in quarantena chi arriva da nazioni non in grado di monitorare (come in Italia) i decessi e la loro causa.

Come bisogna agire

Procediamo in modo sintetico, fornendo alle autorità tutta la nostra disponibilità personale e tecnica per contribuire alle analisi e alle azioni che si rendano necessarie per contenere l’epidemia.

È essenziale che il Governo attivi un “gabinetto di guerra” che sia operativo in modo che i cittadini si sentano veramente rassicurati e partecipi. Così si limiteranno gli effetti nocivi di una psicosi collettiva che può turbare l’Ordine e la Sicurezza Pubblica dell’intera Nazione.

Non crea sicurezza vedere in televisione il Presidente del Consiglio che si scontra con alcuni Presidenti di Regioni, perché si evidenzia al cittadino che non esiste un Comando Unico e che le decisioni siano tardive e derivino da informazioni limitate riguardo al territorio, alle attività, al numero e tipologia dei cittadini e via dicendo.

Facendo tesoro della storia, che ha visto il ripetersi di simili eventi, è necessario il far varare e rendere operativo un Piano di Difesa Sanitaria. Sarebbe un utile investimento, perché ci consentirebbe di essere sempre pronti per circoscrivere i danni di future pandemie e/o bioterrorismi.

Cosa bisogna attivare

Per poter valutare tutti gli aspetti inerenti al tempestivo intervento, facendo sì che le spese connesse siano un investimento e non un costo, occorre che il Governo intervenga il prima possibile per:

  1. varare una legge che preveda la nomina di uno staff preordinato e operativo H24. Questo, di concerto con il Presidente del Consiglio in carica, deve poter assumere tempestivamente il comando centrale. Deve quindi avere l’autorità di ordinare e coordinare tutti i settori, compresi quelli militari e civili, ed essere dotato di adeguate risorse finanziarie;
  2. nominare i componenti a supporto di detto staff e l’assunzione del relativo personale affinché sia operativo H24;
  3. obbligare Comuni, Regioni, attività economiche pubbliche e private, associazioni, a inviare in via informatica a detto staff, ogni 10 giorni, tutte le informazioni inerenti al personale, le attività, il territorio. In via prioritaria, essendo facile, far partire con le anagrafi comunali e con i dipendenti pubblici suddivisi per categorie. Obbligo essenziale perché, quale esempio, a oggi non ci è dato conoscere il numero complessivo degli appartenenti alle Polizie Locali/Municipali. 

L’informazione contro il contagio

Serve il varo di un Decreto Legge che nei casi di emergenze consenta agli organi d’informazione radio e televisivi di trattare l’argomento. In particolare vietare che dall’inizio alla fine vi siano interruzioni pubblicitarie. Ciò per evitare il facile sensazionalismo che fa vendere pubblicità ma alimenta nei cittadini l’ansia e l’angoscia. 

L’Unione Europea

È inderogabile che il nostro Governo solleciti i membri dell’Unione Europea a predisporre rapidamente un Piano di Difesa Sanitaria Europeo che affronti:

  1. il tema sanitario,
  2. l’organizzazione della sicurezza pubblica,
  3. il varo di nuove regole per le imposte e tasse per sostenere chi produce beni e servizi,
  4. lo sviluppo dell’inscatolamento delle derrate alimentari in modo che possano durare per anni e il loro stoccaggio strategico. Questo al fine di consentire l’alimentazione minima garantita ai cittadini che in quarantena non possono acquistare prodotti freschi.

In attesa dell’attivazione del Piano di Difesa Sanitaria Europeo, è dovere del Governo attivare tempestivamente un Piano di Difesa Sanitaria Nazionale.

Il Piano di Difesa Sanitaria Nazionale

Il Piano deve servire per:

  1. fornire ai cittadini l’indicazione per creare un Baule di Sicurezza Alimentare. Si tratterebbe di generi alimentari in scatola e/o sottovuoto (non congelati, perché si deteriorerebbero in mancanza di energia elettrica; non liofilizzati, perché potrebbe non esserci l’acqua per diluirli) da tenere di scorta per ciascun individuo per essere autonomo per la durata di 15 giorni. In tal modo, prima delle scadenze di detti generi alimentari, il cittadino potrebbe utilmente consumarli, ripristinando il Baule di Sicurezza Alimentare. In sintesi, come succede, evitare l’assalto ai supermercati che, mettendo in crisi l’arrivo dei rifornimenti, alimenta nei cittadini l’ansia e l’angoscia;
  2. individuare tutti gli accessi al nostro paese e il personale necessario per presidiarli;
  3. creare un elenco aggiornato degli appartenenti ai corpi delle Forze di Polizia compresa la Polizia Locale e/o Municipale nonché delle guardie giurate e le loro società di appartenenza;
  4. prevedere l’assunzione straordinaria in tutte le Forze Armate, visto che sono composte solo di 321.660 unità;
  5. formare e assumere in numero adeguato medici-infermieri-tecnici-agenti per la sicurezza da inviare in tutti i punti di accesso al paese;
  6. far produrre in numero adeguato gli indumenti completi per detti operatori affinché non vengano infettati;
  7. creare un elenco delle apparecchiature utili da installare agli accessi al paese per rilevare e contenere in sicurezza eventuali contagiati;
  8. individuare e predisporre molti luoghi idonei per le quarantene e validi per il trattamento sanitario e la sicurezza tesa a evitare fughe, intrusioni o altro;
  9. censire i centri di raccolta delle derrate alimentari, prevedendo un eventuale razionamento affinché tutti possano essere riforniti per almeno un pasto al giorno;
  10. allestire centri di distribuzione viveri in base al numero della popolazione residente in un’area nonché prevedere il personale da inserirvi per la gestione e sicurezza.

Il supporto alle Forze dell’Ordine e della Difesa

Le criticità inerenti al contagio possono essere fronteggiate in maniera efficace dalle Forze dell’Ordine e della Difesa, dotando tutti i reparti d’idonei accessori di protezione e informazioni per contrastare e prevenire il contagio.

Il Governo deve tempestivamente stanziare i fondi necessari affinché siano garantite urgentemente tutte le misure di prevenzione e protezione idonee a tutelare la salute del personale e dei loro famigliari. Questi, insieme al personale sanitario e a tutte le componenti della sicurezza nazionale, si trovano a combattere in prima linea un’ardua battaglia nell’interesse dell’intera collettività. In pratica serve:

  1. organizzare dei seminari con medici congiuntamente a personale esperto in tecniche operative di primo intervento, immobilizzazione e messa in sicurezza dei fermati potenzialmente contagiati;
  2. stabilire un luogo ove accompagnare i soggetti potenzialmente contagiati responsabili di reati o inottemperanti all’ordine impartito dalle Autorità;
  3. interessare il Ministero della Giustizia per ricevere disposizioni in caso di adozione di provvedimenti restrittivi nei riguardi di soggetti potenzialmente contagiati;
  4. indicare i luoghi ove verranno sanificate le autovetture di servizio che hanno trasportato soggetti a rischio. Da sterilizzare inoltre le uniformi indossate dal personale e le attrezzature utilizzate contaminate da materiale biologico. Individuare quindi i luoghi di distruzione e smaltimento del materiale monouso o inutilizzabile, che presenta un alto rischio di contagio;
  5. predisporre una visita sanitaria preliminare al personale da impiegare nelle zone a rischio;
  6. evitare l’impiego del personale che abbia superato i 50 anni di età e, soprattutto, di coloro che non godendo di ottima salute fisica potrebbero avere indebolite le difese immunitarie;
  7. disporre il divieto di far rientro presso i reparti di appartenenza o presso le proprie famiglie a tutto il personale che ha operato nelle zone ad alto rischio contagio se non prima del periodo stabilito dal Ministero della Salute connesso con l’incubazione del virus;
  8. evitare di inviare in missione il personale. Se qualcuno venisse contagiato e sfuggisse al controllo, la diffusione del virus si estenderebbe in molte regioni d’Italia divenendo incontrollabile;
  9. impedire a tutto il personale che al momento si trova presso i reparti d’istruzione di fruire di permessi/licenze nei luoghi ad alto rischio contagio.

Il comunicato del Sindacato della Polizia di Stato

Per affrontare un’epidemia e/o pandemia è indispensabile tutelare chi ci tutela. Utile il comunicato https://infodifesa.it/coronavirus-se-un-poliziotto-venisse-trovato-positivo-al-tampone-saremmo-costretti-a-chiudere-intere-questure-o-commissariati/ dal quale estraiamo alcuni righi. In Veneto chiuse scuole, attività sportive e manifestazioni. Ma oggi negli uffici amministrativi delle questure e commissariati, sono a lavorare in centinaia che riceveranno migliaia di utenti presso gli uffici immigrazioni, passaporti e licenze.

Mauro Armelao, Segretario generale regionale del sindacato FSP Polizia di Stato Veneto, richiama l’attenzione sugli agenti. “Nessun allarmismo ma si abbia il coraggio di sospendere le attività fino al 1° marzo anche per questi uffici pubblici. Chiaramente bisogna continuare a garantire il soccorso pubblico. In attesa di conoscere il livello di contagio nella regione quello che preme far presente e sottolineare è che i poliziotti non sono dei robot. Non sono immuni a contagi da virus, ma sono persone in carne ed ossa che devono essere salvaguardate il più possibile per garantire così il massimo della presenza in caso di necessità”.

Per consentire la rapida circolazione stradale in emergenza

Per consentire il rapido intervento nelle emergenze è inderogabile garantire la circolazione stradale, in particolare per la rapida distribuzione delle merci.

Il comma 6 dell’art. 13 del Codice della Strada stabilisce che gli enti proprietari delle strade sono obbligati ad istituire e tenere aggiornati la cartografia, il catasto delle strade e le loro pertinenze. Nel catasto devono essere compresi, inoltre, gli impianti e i servizi permanenti connessi alle esigenze della circolazione stradale. Tra gli impianti e i servizi permanenti è quindi compresa anche la segnaletica stradale in quanto strettamente funzionale alla circolazione stradale.

I compiti degli Enti locali

Tra i primari compiti degli enti proprietari e/o gestori delle strade vi è quello della apposizione e manutenzione della segnaletica. Ne deriva che per la corretta gestione è necessario che gli stessi Enti si dotino dello strumento indispensabile del catasto stradale. Esso è strettamente correlato all’esigenza di garantire la sicurezza e fluidità della circolazione stradale. Bisogna perciò provvedere al censimento della segnaletica esistente, propedeutico ad una valutazione della sua adeguatezza e di conseguenza programmando gli interventi di manutenzione e/o sostituzione degli impianti esistenti, anche valutando la possibilità della rimozione degli impianti superflui o non più necessari.

Le azioni necessarie sulle strade

Il Governo ha il compito di emanare tempestivamente una norma diretta agli enti proprietari e/o gestori delle strade che:

  1. preveda congrue sanzioni amministrative per coloro che non hanno rispettato le norme già esistenti e ricordate dal Ministero;
  2. imponga, prevedendo congrue sanzioni amministrative:
  • l’informatizzazione del Catasto delle Strade e della relativa segnaletica stradale;
  • l’inserimento dello stesso nel loro sito Internet;
  • l’invio immediato della prima banca dati sia al Dipartimento di Protezione Civile sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
  • l’invio giornaliero delle variazioni sia al Dipartimento di Protezione Civile sia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il viaggiatore

Visto che i fatti si evolvono giorno per giorno e ora per ora, il consiglio base è di informarsi prima di prendere qualunque decisione. Per questo basta aprire sia http://www.viaggiaresicuri.it/ sia i siti delle autorità nazionali e locali dove ci si deve recare.

I diritti dei consumatori

Occorre porre attenzione ai problemi relativi ai diritti dei consumatori per annullamenti di viaggi ed eventi di vario tipo.

Cosa succede per i diritti dei consumatori, per esempio, se uno spettacolo viene annullato. E se un treno non parte o non ferma a una stazione? Se un volo aereo viene annullato?

Aprendo https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+diritti+consumatori+cosa+come+fare_30693.php i comunicati e gli approfondimenti diffusi dall’Associazione Difesa Utenti e Consumatori

Se affrontiamo in modo pragmatico questa pandemia, riusciremo a mettere in sicurezza noi stessi e gli altri concittadini. Eviteremo così che, in assenza di rifornimenti, si scatenino micidiali rivolte alla ricerca di cibo e medicinali.

È diritto/dovere di tutti attivarsi e far attivare chi abbiamo eletto a governare il paese, fornendo per primi tutta la propria disponibilità.

Sempre il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà.

About Mattia Murru

Ragazzo del centro Sardegna con la mente aperta verso il mondo e la passione per il calcio e la musica.

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