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Ammesse visite ai congiunti, fidanzati e ‘affetti stabili’

Polemiche per il nuovo decreto previsto per il 4 maggio. Visite ai congiunti, fidanzati e affetti stabili

Ma non mancano le polemiche. Il nodo delle scuole ma anche quello delle seconde case o ancora la questione delle messe, sono diversi i punti sui quali arrivano critiche alle misure messe in campo dal governo per la fase due. Oltre che quello dell’apertura alle visite ai soli ‘congiunti’, che provoca le critiche di Arcigay e non solo. Dubbi dai governatori ma anche da Iv che parla di ‘poco coraggio’ da parte dell’esecutivo.

Da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, a quanto si apprende, con “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Le Faq, che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi, chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.

La visita ai “congiunti” comprende anche i “fidanzati”. Lo ha chiarito la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli a ‘La vita in diretta’. “I congiunti sono le persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, compresi i fidanzati”, ha detto la ministra, puntualizzando comunque che “una dicitura così ampia richiede la responsabilità individuale”. Questo, comunque, aggiunge, esclude pranzi di famiglia: “ma singolarmente ci potremo rivedere”. “Dubito che ci sarà in un futuro abbastanza prossimo la possibilità di assembramento anche di natura famigliare”.

In Veneto una nuova ordinanza consente da oggi l’attività motoria in tutto il territorio del Comune di residenza e viene consentito lo spostamento verso le seconde case o le barche.

Enrico Rossi: hanno ragione i vescovi

https://www.facebook.com/enricorossipresidente/posts/10156790173436854

Sulle messe, hanno ragione i vescovi: si facciano in sicurezza“. Lo ha scritto su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando le misure del nuovo Dpcm emanato ieri. “Penso che si potesse fin da subito – ha aggiunto Rossi – senza aspettare il 4 maggio, fare di più per le attività fisiche individuali all’aperto, per i bambini, per gli anziani e per tutti noi”. Inoltre, ha sottolineato il governatore, “se c’è l’obbligo delle mascherine spetta allo Stato garantirle e erogarle ai cittadini. Infine, si sarebbe potuto graduare le aperture regione per regione tenendo conto del quadro epidemiologico”.

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