Dopo aver colpito il mondo intero, il Coronavirus arriva anche in Amazzonia: primo caso in una tribù remota. Si teme uno sterminio
Brutte notizie per l’Amazzonia: il Coronavirus è riuscito ad arrivare anche nelle foreste pluviali. Il virus è arrivato in una tribù amazzonica che vive nelle foreste pluviali e nelle montagne del nord del Brasile e del sud del Venezuela.
È stato registrato, quindi, il primo caso in Amazzonia. Il contagiato era un ragazzo di 15 anni, che è morto poco dopo essere stato infettato dal virus. Il ragazzo faceva parte dell’etnia Yanomami, una delle tribù amazzoniche più a rischio di estinzione negli ultimi decenni.
Cresce, inevitabilmente, la paura: si teme un vero e proprio sterminio delle tribù indigene.
Al giorno d’oggi, si possono contare circa 38000 persone dell’etnia Yanomami, una grande tribù isolata del Sud America che occupa ben 200 villaggi circa.
Come ha fatto il virus ad entrare in un territorio così isolato?
Secondo l’Istituto Socio-Ambientale (ISA), il Coronavirus si è diffuso tra gli Yanomami attraverso minatori che erano entrati illegalmente in territorio indigeno.
Un altro grave problema per gli indigeni in Amazzonia è che ci sono molti anziani a rischio. Gli anziani della comunità sono anche i capi delle tribù; questa situazione potrebbe portare a vari disordini interni alla società indigena, perché, nel caso morissero i loro capi, le tribù si ritroverebbero senza dei leader.
Per fronteggiare l’epidemia e contenere il contagio, alcuni membri delle comunità si stanno dividendo e isolando in piccoli gruppi.