La crisi si fa sentire anche per l’editoria. L’emergenza Coronavirus costringe i librai a trovare delle soluzioni. Nasce l’iniziativa #Libridasporto
Il problema Coronavirus e le misure drastiche prese dal governo per uscire dalla pandemia hanno colpito molti lavoratori. Tra queste, appunto, ci sono i librai.
I libri, non essendo considerati dei beni di prima necessità, non hanno nessuna priorità, e per questo le librerie si trovano in grande difficoltà. Tra l’altro, il settore dell’editoria era già in crisi anche prima dell’arrivo del COVID-19, e tutto questo non fa che aggravare ancora di più la situazione.
I dati forniti dall’Aie, Associazione italiana degli editori, sono piuttosto drammatici: per l’editoria si parla di un calo degli affari in tre settimane tra il 70 e il 75%.
Per cercare di reagire all’emergenza Coronavirus, alla quarantena e alla voglia di leggere degli italiani, è nata da una settimana l’iniziativa #Libridasporto.
Grazie ad un fondo istituito da alcuni editori le librerie indipendenti possono spedire i libri a casa dei clienti senza far pagare al cliente le spese di spedizione, coperte interamente dal fondo. L’elenco delle librerie interessa tutta Italia da Palermo ad Aosta e la lista continua ad aggiungersi di nuovi nomi che vogliono partecipare al progetto.
Le parole dei librai
“A Roma #Libridasporto sta andando benissimo – spiega Marco Guerra della libreria “Pagina 348″ – Ci è parsa subito una buona idea. Semplice ma geniale. Soprattutto perché permette alle librerie indipendenti di competere con quel mostro che è l’online. Questa iniziativa permette quindi quelle che un tempo erano le cosiddette vendite per corrispondenza”.
Guerra ha aderito da poco all’iniziativa, “Sono alle prime spedizioni” quindi non riesce a darci una stima precisa, ma “vedendo il numero delle adesioni si capisce che è un’ottima idea”.
Dello stesso parere anche Davide Manni della “Libreria Trastevere“, posta nel cuore di Roma. “Considerando il momento difficile spedire libri a domicilio gratuitamente è una grande iniziativa, un aiuto concreto degli editori a noi librai”, dice all’AGI. “Aiuta a ridurre i costi per la spedizione che è ciò che incide di più per noi indipendenti”, spiega Manni, la speranza è limitare almeno un po’ i danni.
Lui di libri ne ha venduti “una ventina. Avevamo iniziato con un corriere a pagamento e adesso che ci siamo affidati a libri da asporto abbiamo accumulato sui 700 euro di ordini per un totale di 25-27 libri venduti. Ci sta dando una grossa mano perché noi abbiamo anche degli sconti particolarmente rigidi”.
Non c’e’ un minimo d’ordine. Ma Possenti chiede di “raggruppare piu’ titoli per fare un’unica spedizione” in modo da velocizzare l’elaborazione da parte di #libridasporto che ha chiesto “via mail di mandare tutti gli ordini che abbiamo entro oggi e poi fermarci qualche giorno”. “Abbiamo venduto una ventina di libri. Questa mattina pero’ ho ricevuto una marea di ordini e richieste”, spiega ad AGI.
“Forse questo periodo di stasi coatta ha portato qualcuno a ricominciare a leggere, anche Amazon e i colossi online hanno dato priorità ai beni di primi necessità quindi c’è meno concorrenza”, così a rendere la cultura un bene di “prima necessità” ci pensano i librai inviando a domicilio i loro prodotti.