La fase 2 e le situazioni dei parrucchieri ed estetisti in sardegna
Nessuna “Fase 2” per parrucchieri ed estetisti della Sardegna: potrebbero riaprire solo da inizio giugno. Già persi circa 50 milioni di euro. Matzutzi e Serra (Confartigianato Sardegna): “Settore sull’orlo del fallimento: non possiamo più stare zitti e subire”. L’annunciata, probabile, riapertura del settore del benessere e dei servizi alla persona solo dal 1° giugno, è incomprensibile e inaccettabile. In Sardegna, acconciatori, estetisti e operatori della pedicure e manicure sono sull’orlo del fallimento e non potranno sostenere un altro mese di serrata.
Le preucupazini di Antonio Matzutzi e Daniele Serra
Sono durissimi, e molto preoccupati, Antonio Matzutzi e Daniele Serra,
Presidente e Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna.
Questi nostri artigiani sono stati i primi a essere stati bloccati
dalle misure contro il contagio da coronavirus hanno rigorosamente tenuto abbassate le serrande, continuando a pagare dipendenti e fornitori, saldando affitti e bollette. Ricordiamo come il settore in questi 2 mesi abbia già registrato un calo del giro d’affari di circa 50 milioni di euro. In questi 2 mesi, Confartigianato Benessere ha elaborato e presentato al Governo proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività, osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione.
Suggerimenti molto pesanti e fortemente penalizzanti per le
possibilità di ricavo delle imprese ma sottoscritte dal settore pur di ripartire. Per tutta risposta, il Governo non ha dato alcuna risposta.
Per Confartigianato Sardegna, tutto questo è stato inutile e si chiede
cosa la categoria potrebbe fare in più dal 1° giugno in termini di
sicurezza, con l’aggiunta di costi continui e ricavi azzerati per gli
interi mesi di marzo, aprile, maggio.
Una situazione pesante
La situazione per il settore è pesantissima e sono tante le attività
che rischiano di non avere la forza per riaprire o che purtroppo
dovranno lasciare a casa il personale siamo stati responsabili e lo saremo sempre ma tutto questo è ingiusto e non possiamo permetterlo”. “La prospettiva di un altro mese di fermo obbligato non possiamo accettarla passivamente, tantomeno in silenzio nelle prossime ore, infatti, la
categoria verrà riunita in videoconferenza per studiare iniziative sia
per manifestare al Governo il malessere del settore, sia per formulare
ulteriori azioni e iniziative che possano sbloccare la situazione.
Ricordiamo come in Sardegna siano 3.384 le imprese del settore, di
queste ben 2.886 sono imprese artigiane, che offrono servizi di
acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici grazie anche
ai 5.124 addetti. Un settore che nell’Isola ha un giro d’affari annuo
di circa 523 milioni di euro. Infatti, la spesa media mensile delle
famiglie sarde per servizi di parrucchiere e trattamenti di bellezza è
di 61 euro al mese, equivalenti a 732 euro all’anno.