Il 25 aprile della Fondazione di Sardegna con il monologo Storia di un uomo magro di Paolo Floris e i canti partigiani di Chiara Effe
Per ricordare il 25 aprile la Fondazione di Sardegna propone, nel suo sito, www.fondazionedisardegna.it il monologo di Paolo Floris “Storia di un uomo magro” e i canti di Chiara Effe: due momenti di riflessione che sono stati proposti, negli anni scorsi, in Sardegna, in diversi teatri italiani, in università spagnole e francesi. Per la Giornata della memoria di quest’anno l’opera è stata rappresentata in undici città toscane.
La vicenda è quella di Vittorio Palmas, di Perdasdefogu, un soldato che si salva perché pesava 37 chili: se ne avesse pesato 35 sarebbe finito nelle camere a gas del lager nazista di Bergen Belsen ,lo stesso di Anna Frank.
La vicenda è stata narrata nel libro “Il forno e la sirena” di Giacomo Mameli che – in questo filmato – legge la parte finale del libro, come se a raccontare fosse Palmass (morto lo scorso anno all’età di 106 anni).
Paolo Floris, della scuola di Ascanio Celestini, dice: “Vittorio Palmas noto “Catzai” è stato l’ultimo testimone sardo delle atrocità dei lager nazisti in Germania, degli stupri e delle fucilazioni nella ex Jugoslavia e delle violenze fasciste in Italia”. Sempre solo in scena, Floris racconta la vita di Vittorio sfiorando lo stile fiabesco, “utilizzando” la sua testimonianza per raccontare la storia di tanti uomini comuni, che la violenza della loro esperienza ha trasformato in eroi. E come in qualsiasi favola che si rispetti, STORIA DI UN UOMO MAGRO ha un dolce lieto fine, che non toglie però drammaticità alla realtà che è stata vissuta dai nostri nonni.
Ed è grazie alla memoria che anche oggi, 25 aprile Festa della Liberazione, in un tempo sospeso in cui la nostra libertà di movimento è limitata, la speranza, i sogni e la voglia di libertà delle nostre menti e dei nostri cuori possono viaggiare senza confini.