Pensare al futuro post pandemia. Il cinema post virus forse i drive-in?
Gli esercenti del cinema sono favorevoli all’idea di rilanciare il settore in estate attraverso arene e drive-in, come suggerito nei giorni scorsi dal presidente di Anica Francesco Rutelli.
“Ne stiamo parlando a livello di associazione nazionale, drive-in e arene possono riportare la gente al cinema, essere un volano per tutta la filiera, fino a quando non riusciremo a riaprire noi, a settembre o ottobre”, dice all’AGI Pierluca Sforza, membro del direttivo di Anec Lazio e gestore a Roma di quattro strutture, Intrastevere, Odeon, Tibur e Lux.
Le proiezioni all’aperto consentirebbero di superare eventuali restrizioni della fase 2 per il distanziamento sociale e la prevenzione del contagio. Sforza sottolinea che sarebbe “più semplice far rispettare le distanze rispetto alle tradizionali sale”.
I biglietti potrebbero essere venduti e acquistati online. Il lavoro viene portato avanti da Anec nazionale, con un confronto continuo con il Mibact. “Stiamo facendo dei progetti nelle più grandi città d’Italia – spiega Sforza – a Roma tre o quattro. L’arena più importante è certamente l’arena a CineVillage a Talenti, che già prima della pandemia avevamo iniziato ad impostare e già fatta gli altri anni.
Quella a Piazza Vittorio è un’altra. E poi c’è il discorso dei drive-in, che garantiscono le distanze sociali. Il problema in questo caso riguarda i film, che non sono usciti da febbraio in poi, ma stiamo parlando anche con distributori e con Rutelli per avere delle anteprime o qualche evento spot”. Dunque il tavolo è aperto. “Stiamo individuando dei planning utili per tutti sulle capienze delle arene o drive-in, sui costi, se potrebbero esserci degli sponsor“.
Si valuta la possibilità di sfruttare l’area del laghetto a ponte Milvio, Caracalla, che ha spazi molto grandi, l’area del laghetto dell’Eur. “Bisogna dislocarne 3 o 4 a Roma e poi replicare lo stesso progetto in tutta Italia”, aggiunge Sforza. Con la consapevolezza che sarà importante anche la collaborazione con il settore pubblico.
“Le arene non possono essere gestite tutte dalle associazioni”, dice l’esercente. E ricorda: “Farci aprire le sale a luglio senza film e distanziamenti sarebbe solo deleterio”.