Ecco i nuovi percorsi di integrazione per i migranti in Sardegna: nel centro accoglienza di Jerzu, studenti e donne migranti dell’Ogliastra hanno lavorato insieme in alcuni progetti incentrati sulla medicina naturale e la cosmesi
Una guida sulle piante officinali della Sardegna e nei paesi del Mediterraneo e il loro uso nella medicina naturale. La creazione di un orto sinergico realizzato da un gruppo di migranti ospite nel centro di accoglienza di Jerzu. E, infine, laboratori didattici sulla cosmesi e i rimedi naturali che hanno coinvolto studenti e donne migranti dell’Ogliastra e di Cagliari. Sono questi i risultati raggiunti dal progetto “ALOE – Cosmesi e rimedi naturali della tradizione mediterranea”, promosso dal Centro Italo Arabo Sardegna con il contributo della Fondazione di Sardegna che, nei 5 mesi di realizzazione, ha contribuito al percorso di integrazione e sviluppo di fasce deboli a rischio emarginazione, come le comunità di migranti ospiti nel territorio sardo.
L’obiettivo delle azioni portate avanti dal Centro Italo Arabo è stata la creazione di un percorso condiviso che sostenga l’integrazione dei migranti. In particolare delle donne, partendo dalla condivisione di antichi saperi e metodi della tradizione officinale delle due aree del Mediterraneo (Sardegna e paesi del nord Africa). Contribuendo alla reciproca comprensione a partire da quei popoli che condividono le stesse radici mediterranee.
I beneficiari (migranti) e la comunità sarda (studenti) si sono confrontati per uno scambio di saperi a partire dalle loro tradizioni. Ciò ha contribuito alla comprensione reciproca e a una proficua interazione.
Le attività del progetto
Nel corso del progetto sono state svolte, tra le altre, queste attività:
1) Analisi e raccolta di antichi saperi sulla medicina e cosmesi naturale;
2) Pubblicazione di un opuscolo sulle piante officinali della Sardegna e del Mediterraneo e il loro uso nella medicina naturale, con rimandi al passato. Per questo motivo gli anziani di alcuni paesi della Sardegna (Tortolì, Jerzu, Villagrande Strisaili, Lanusei e Ussassai) hanno condiviso le loro conoscenze;
3) Attività formativa. Laboratori pratici di cosmesi naturale con 15 studenti di un Istituto Agrario;
4) Costruzione di un orto sinergico per produrre piante officinali presso la sede del centro di accoglienza Sa Canna a Jerzu. 8 migranti e 8 studenti delle scuole sarde hanno quindi preso parte ai lavori. E così hanno piantato circa 200 piantine tra rosmarino, salvia, menta, camomilla, mirto, biancospino, timo, lentisco e lavanda.