Con l’avvento di Audible, società del gruppo Amazon leader nell’audio entertainment, l’Italia ha dimostrato un costante e crescente interesse per il nuovo modo di approcciare alla lettura
Gli audiolibri, in principio erano visti come oggetti misteriosi, un po’ come accadde per gli ebook. A dispetto delle aspettative, in quattro anni, con il moltiplicarsi dell’offerta, sia in termini di quantità che di qualità, con l’ingaggio di voci narranti di primissimo piano, il pubblico ha risposto in massa. La maggior risposta è emersa durante il lockdown.
Da quando Audible, società del gruppo Amazon leader nell’audio entertainment, è sbarcata in Italia, il nostro Paese ha dimostrato un costante e crescente interesse per gli audiolibri.
Il Country Manager di Audible per l’Italia, Marco Azzani chiarisce alcune curiosità sugli audiolibri
“L’ascoltatore medio dal 2016 è cambiato-esordisce il Country Manager Azzani- , in principio,in particolar modo, corrispondeva a lettrici sui quarantatre anni che avevano la curiosità di provare una modalità di lettura nuova, perché c’è la voce di un attore che interpreta e racconta una storia. Attualmente l’età si è abbassata a trentasei-trentasette anni divisi in maniera equa tra uomini donne. I generi preferiti sono thriller, crime e noir, la fantascienza”.
“Un attore bravo, un’attrice brava impiega un’ora di lavoro per registrare un audiolibro , continua Azzani-, per vendere al meglio il prodotto, lo scopo è quello di far provare l’app così da coinvolgere l’ascoltatore. Il nostro target, non è il lettore abituale, mai lettori medi o addirittura i non-lettori, che sono la maggioranza in Italia. Quelli che portiamo sono lettori nuovi, soprattutto giovani, dai quindici ai trent’anni, perché sappiamo dalle statistiche sulla lettura in Italia che da noi si legge fino alle scuole medie e poi c’è un crollo e si ricomincia a leggere dopo i quaranta -cinquant’anni”.
“Il maggior picco d’ascolto, nel corso di una giornata, è nelle fasce orarie nelle fasce orarie dalle sei alle nove del mattino e dalle diciassette alle diciannove di sera-precisa-, che sono quelle in cui le persone vanno e tornano da lavoro, in macchina, coi mezzi, in palestra o durante le faccende di casa. Durante il lockdown, invece, sono aumentati gli ascolti dalle quattordici alle diciassette, che è una curva tipica dei weekend e delle vacanze”.
“Nel tempo della quarantena sono aumentati intorno al 20%, gli ascolti di contenuti per ragazzi-conclude-, i genitori si sono ritrovati con i bambini a casa e chiaramente hanno dovuto gestire la situazione e quindi anche l’intrattenimento, magari cercare soluzioni alternative ai giochini sul cellulare e sul tablet”.