Prime lauree a distanza per il Conservatorio di Cagliari. Dopo lo stop alla didattica tradizionale imposto dalle misure di contenimento del covid 19
Il 10 giugno Emanuela Muzzu e Giorgia Meloni hanno conseguito la laurea di primo livello in Conservatorio. Con l’ndirizzo “Oboe”, sostenendo l’esame finale sulla piattaforma digitale Google classroom. Un traguardo raggiunto sotto l’attenta guida della loro docente di strumento Maria Giulia Mazzone, ma che all’inizio sembrava impossibile.
Per le lauree in Conservatorio, infatti, oltre alla discussione della tesi è richiesta una prova pratica. L’esecuzione di un brano, accompagnati da un altro strumento che, in questo caso, avrebbe dovuto essere una piccola orchestra d’archi.
Per ovviare all’impossibilità causata dall’attuale situazione, è stato studiato uno stratagemma: l’orchestra è stata sostituita da un pianista a cui è stato chiesto di registrare le parti. Successivamente, le laureande hanno registrato la loro esecuzione, con l’accompagnamento della base fornita, e inviato tutto alla commissione di laurea per la valutazione.
Così, il 10 giugno, dal vivo sulla piattaforma digitale si è discussa solo la tesi (“La scuola del Pio Ispedale della Pietà e gli oboisti di Vivaldi” per Emanuela Muzzu, “Tommaso Albinoni Vita ed Opere di un dilettante Veneto” per Giorgia Meloni). Dopo, è stata pubblicata on line la registrazione della performance musicale. Tutto questo davanti a una platea collegata a distanza, formata oltre che dai docenti della commissione, anche da parenti e amici delle neodottoresse.
Un successo raggiunto grazie a un efficace lavoro di gruppo, sottolinea il direttore del “Palestrina”, Giorgio Sanna. «Il presupposto di un’offerta didattica efficace è quello di essere preparati ad affrontare e risolvere le più svariate criticità ed essere pronti a trovare soluzioni “altre”. In questa ottica non c’è niente di più efficace che il lavoro di gruppo, la condivisione dei problemi, la collaborazione nel cercare di risolverli».
Le parole di Maria Giulia Mazzone
Soddisfazione per il risultato è espressa anche da Maria Giulia Mazzone. Dichiara : «Il lavoro dell’insegnamento non può e non potrà mai prescindere dalla presenza, tuttavia abbiamo imparato molto da questo percorso. Per il futuro posso immaginare una nuova didattica. Che sappia, ad esempio, sfruttare le registrazioni degli studenti per l’ascolto e l’autovalutazione o si apra a una maggiore condivisione con altri conservatori Italiani».