pride sabato 27

Sardegna Pride si farà sabato 27 giugno. Sarà una edizione online.

L’evento LGBT sbarca online. Il Sardegna Pride si farà in una versione digitale. L’appello degli organizzatori: “chiunque e dovunque potrà esserne protagonista”

Niente cortei, musica e balli in giro per le città con i carri colorati. Ma Sardegna Pride ci sarà. Come accaduto per tanti appuntamenti a causa dell’emergenza Coronavirus ci sarà il trasloco dalle strade al web. E la giornata di sabato 27 sarà celebrata con una diretta Facebook a partire dalle 17.30.   “Chiunque e dovunque potrà esserne protagonista – questo l’appello degli organizzatori – scattando la foto alla propria bandiera arcobaleno, o qualsiasi altro simbolo di fierezza, per dare inizio alla fase queer: un futuro migliore”.

Ed è l’occasione soprattutto per riflettere su quanto accaduto durante la fase di uscita dal lockdown. “Il contenimento domestico – spiegano gli organizzatori del Sardegna Pride – ha anche rischiato di logorare le relazioni tra le persone. Nella Fase uno, con la compressione di alcune libertà fondamentali, senz’altro in parte necessaria, ma in parte anche abusata (come è successo in alcuni paesi europei). Nella Fase due, con un’aperta discriminazione di tutte le forme relazionali non riconosciuta legalmente”.

Per questo gli organizzatori chiedono “una maggiore, seria e concreta tutela di tutte le forme di relazione affettiva. Solo relazioni sane, coerenti e libere possono garantire la felicità delle persone e dunque una società armonica più serena”.

Rimaniamo fisicamente distanti oggi per abbracciarci con più calore e manifestar più vivaci domani

I cortei sono infatti vietati, ma non è certamente vietato pensare, per constatare ancora una volta come sia necessario evidenziare la trascuratezza di alcune realtà nelle scelte politiche odierne.

La legislazione d’emergenza ha inoltre determinato una compressione dei diritti e delle libertà individuali. A causa delle restrizioni, le mura domestiche sono diventate in alcuni casi delle prigioni per chi subisce discriminazioni e violenze. Soprattutto quando si è costretti a indossare una maschera di finzione sulla propria identità di genere e orientamento sessuale. Non conosciamo l’effettiva portata del fenomeno a causa del ridotto numero di denunce ma sappiamo che la violenza domestica LGBT+ esisteva prima dell’emergenza e continua a esistere oggi.  Dobbiamo essere distanti fisicamente, ma non socialmente. “Siamo ovunque, con la nostra ricchezza e i nostri colori!”

About Alberta Cirillo

Ragazza del Sud Sardegna, iscritta all'università di Cagliari. Appassionata alla scrittura, giornalismo, radio, fotografia.

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