Grandi passi avanti verso lo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19.
Anche se i ricercatori specificano che è ancora troppo presto, per stabilire con certezza che possa trattarsi dell’ “antidoto”, una cosa è certa: i primi risultati sul vaccino ChAdOx1, messo a punto dallo Jenner Institute della Oxford University, in partnership con l’azienda italiana Irbm di Pomezia, sono estremamente promettenti perché “agisce sul sistema immunitario” ed è sicuro ovvero gli effetti collaterali, anche importanti (febbre, brividi, dolori muscolari, mal di testa), sono accettabili. Nel risultato, che è stato pubblicato sulla rivista The Lancet, si leggono le seguenti dichiarazioni. Il farmaco “ha indotto una forte risposta immunitaria e anticorpale fino al 56/mo giorno della sperimentazione in corso”.
Si tratta di risultati preliminari riferiti alla fase 1-2 di sperimentazione che ha coinvolto 1.077 adulti sani. Di più. Tra Gran Bretagna e Brasile è già partita la sperimentazione di fase III che coinvolge migliaia di persone. Lo sviluppo di questo composto, tra i più avanzati, era stato messo a rischio dal calo del numero di contagi ed è per questo che i test sono partiti anche in Brasile, dove il coronavirus si è diffuso in modo esponenziale.
Secondo il protocollo, la seconda e terza fase di sperimentazione prevede la somministrazione ad un campione molto più ampio, per un totale di circa 10.000 volontari sani. Il campione in questa ultima fase di test comprenderà anche bambini ed anziani. I risultati della fase 3 sull’efficacia del candidato vaccino anti-Covid sono attesi per fine settembre. A quel punto, se tutto andrà bene, si potrà pensare alla produzione di massa e la distribuzione da parte di AstraZeneca.
Londra, nel frattempo, ha ordinato 90 milioni di dosi di vaccino. Anche l’Italia ha firmato un accordo, lo scorso 13 giugno insieme ad altri paesi, per 400 milioni di dosi.