Il falco pescatore mette su famiglia in Sardegna dopo oltre mezzo secolo. Ad ospitare l’ evento sono le falesie di Capo Caccia, nel cuore del Parco naturale regionale di Porto Conte
Il Falco Pescatore è un rapace che nidificava in Gallura, nelle coste est della Sardegna. Quest’ animale è al centro di un progetto che si prefigge lo scopo di riportarlo anche nelle sue aree di origine, tra le quali la Gallura. Questo progetto collega Sardegna, Corsica e Toscana.
Condotto all’interno dell’Interegg IIIA Sardegna-Corsica- Toscana, il progetto “Balbuzad” ha avuto come obiettivo quello di riportare il falco pescatore a nidificare all’interno del suo areale storico della Sardegna Nord Orientale, dove si è estinto come nidificante negli anni 60 del secolo scorso.
Una coppia si è riprodotta dopo più di cinquant’anni dall’ultima volta, come è emerso consultando i database nazionali e regionali. La coppia ha fatto il nido e deposto due uova da cui sono nati i due pulli.
Per gli esperti, è molto probabile che la coppia di rapaci abbia scelto il Parco per la pace e la qualità del pesce della laguna del Calich.
Sono stati scoperti col monitoraggio costante dei volontari della Lipu di Alghero, guidati da Francesco Guillot. “Insieme abbiamo avviato un progetto cui collabora anche il Parco naturale regionale della Corsica, col supporto dell’ornitologo A. Torre, per favorire il ritorno alla nidificazione di questa specie”, spiega il direttore di Porto Conte Mariano Mariani.
“Sono stati realizzati e posizionati nidi artificiali e sagome in legno di falco pescatore per attrarre l’interesse della specie. In questo periodo frequenta l’isola e staziona prima di andare a nidificare in altre località del Mediterraneo”.
“Il monitoraggio e il progetto di stimolo attrattivo hanno portato la coppia a decidere naturalmente di riprodursi qui e ciò testimonia che Porto Conte può essere territorio elettivo per la riproduzione della specie”.
In attesa che i due pulli spicchino il volo, “organizzeremo un tavolo tecnico per adottare tutte le strategie, aumentare i monitoraggi e mitigare i disturbi”.