I ricercatori dell’università di Cagliari collaborano al progetto spaziale australiano spirit. Entro il 2022 verrà realizzato e lanciato nello spazio un satellite.
L’Università di Melbourne, nella persona del professore Michele Trenti, ha di recente vinto un finanziamento di circa 4 milioni di dollari australiani. Per la realizzazione del progetto spaziale. Un sofisticato prototipo di nano-satellite rinominato Space Industry Responsive Intelligent Thermal (SpIRIT). Il finanziamento è stato assegnato dall’Agenzia Spaziale Australiana (ASA) nell’ambito dell’International Space Investment Expand Capability Program. Con lo scopo di promuovere opportunità spaziali internazionali per il settore spaziale australiano.
Il satellite Spirit
Il coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) nel progetto coordinato dalle Scuole di Fisica e Ingegneria dell’Università di Melbourne e supportato dall’ASA. Ha permesso di estendere l’iniziale focus tecnologico della call internazionale ad uno più scientifico di sicuro impatto nell’astrofisica delle alte energie. Il satellite SpIRIT verrà realizzato e lanciato nello spazio entro il 2022, ospiterà un prototipo avanzato di rivelatore a raggi X. Sviluppato all’interno dei progetti HERMES Technological Pathfinder (progetto finanziato dall’Agenzia spaziale italiana per 5,5 milioni di euro). HERMES Scientific Pathfinder (progetto finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 per 3,3 milioni di euro). Vedono l’Università di Cagliari e l’Istituto Nazionale di AstroFisica tra i fondatori.
Per questo il gruppo di Astrofisica del Dipartimento di Cagliari ricopre un ruolo di primo piano all’interno della missione. Nello specifico, il gruppo ha contributo attivamente alla definizione dei requisiti scientifici della missione. Coordina la progettazione e lo sviluppo dell’infrastruttura scientifica cruciale per l’analisi e l’utilizzazione dei dati scientifici che saranno prodotti dai rivelatori una volta in orbita.
Il progetto HERMES prevede la realizzazione ed il lancio in tempi rapidissimi. Entro il 2022 una flottiglia di 6 nano-satelliti (poco più grandi di una bottiglia di champagne). In un’orbita equatoriale bassa, per osservazioni scientifiche coordinate nella banda dei raggi X e gamma. Soprattutto di transienti cosmici, esplosioni repentine di energia nella banda dei raggi gamma che arrivano anche dai più remoti confini dell’Universo.
Nei prossimi anni, il ruolo dell’Università di Cagliari nel progetto HERMES potrebbe diventare ancora più rilevante. Infatti il gruppo di Astrofisica di Burderi è alla guida, insieme all’Università Federico II di Napoli, e con il supporto dall’ASI.
La proposta progettuale che richiede un finanziamento di 5 milioni di euro. Ha come scopo la progettazione e sviluppo di prototipi di seconda generazione da immettere all’interno della costellazione HERMES. E’ al momento in fase di valutazione.