Si è spento il celebre filosofo “avversario” del sistema, critico della tecnologia contemporanea
Lutto nel mondo della filosofia per la morte di Bernard Stiegler, scomparso a Parigi all’età di 68 anni. La notizia è stata confermata dal College International de philosophie. Sono tantissimi i messaggi di cordoglio per il decesso di uno degli intellettuali più apprezzati del panorama francese ma non solo.
Nato a Villebon-sur-Yvette nel 1952, il suo è un percorso atipico. Stiegler seguì corsi di filosofia per corrispondenza, quando si trovava in carcere, dove è rimasto cinque anni dopo diverse rapine a mano armata. Incoraggiato da Jacques Derrida, Bernard Stiegler discusse la sua tesi all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi.
Intellettuale impegnato a sinistra che si scagliava contro le derive della società liberale, Stiegler ha concentrato la sua riflessione sui cambiamenti sociali, politici, economici e psicologici causati dalle nuove tecnologie. Particolare attenzione ha prestato ai rischi di questi cambiamenti, in particolare, rispetto alla scomparsa dell’occupazione tradizionale.
Bernard Stiegler ha consacrato le sue ricerche alle mutazioni causate dall’avvento della società di internet e del digitale
Bernard Stiegler ha trattato diversi temi nel corso della sua carriera, ma in molti ricordano in particolare i suoi pensieri su tecnologia, consumismo, rivoluzione digitale e americanizzazione. Ma soprattutto è ricordato il suo pensiero critico nei confronti del sistema capitalistico, che ha spesso stroncato nei suoi testi.
Tantissimi i ruoli ricoperti nella sua carriera, basti pensare alla carica da direttore dell’Institut de recherche et d’innovation (IRI) del Centre Pompidou. Ricordiamo inoltre la fondazione e la direzione del gruppo di riflessione filosofica “Ars industrialis”. Un grande lutto nel mondo della filosofia.
Noto in particolare per il ciclo “Le technique et le temps”, a partire dal primo volume “La faute d’Epimethee”, Stiegler ha sviluppato e fatto sue le teorie di filosofi e studiosi del calibro di Sigmund Freud, André Leroi-Gourhan, Gilbert Simondon, Friedrich Nietzsche, Paul Valéry e Edmund Husserl.