Autoconvocati in Regione, ora sono sette sindaci del Sulcis ad andare all’attacco del progetto eolica off shore
Dopo i dubbi sollevati dall’associazione ambientaliste Gruppo di intervento giuridico. Ora sono sette sindaci del Sulcis ad andare all’attacco del progetto della Ichnusa Wind Power srl. Per la realizzazione di una centrale eolica off shore, con 42 torri per complessivi 504 MW di potenza. Nel tratto di mare tra la spiaggia di Cala Domestica e l’Isola di San Pietro. I primi cittadini di Arbus, Buggerru, Carloforte, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias e Portoscuso, reduci da una riunione d’urgenza a Igleesias. Questa mattina si sono autoconvocati all’assessorato regionale dell’Ambiente a Cagliari per far sentire le loro ragioni e chiedere un fattivo coinvolgimento in questa fase istruttoria.
Tutti d’accordo e messaggio molto chiaro: no secco al parco eolico e pronti a far scattare la mobilitazione dell’intero territorio. “La prima preoccupazione, sottolineano i sindaci. E’ per l’impatto ambientale che un simile progetto avrà sul paesaggio e sull’ecosistema di una delle zone costiere più caratteristiche e incontaminate della Sardegna”. Un piano, avvertono, che “vanificherebbero tutti gli sforzi comuni messi in campo negli anni per la valorizzazione turistica di questo tratto di costa”. Da qui la ‘marcia” che li ha portati a Cagliari. “Vorremmo avere un incontro per conoscere nei dettagli il progetto, spiega la sindaca di Buggerru Laura Cappelli . E’ anacronistico che le amministrazioni locali vengano coinvolte con una nota pec arrivata dall’assessorato dell’Ambiente. Non si può dare un parere solo consultivo su un tema così importante, oltre tutto richiesto nel giro di una settimana. Noi abbiamo l’esigenza di consultare le nostre comunità e di aver ben chiari tutti i passaggi, i vincoli e le ricadute che questo progetto avrà”.