Diocesi Ales-Terralba

La Diocesi di Ales-Terralba aiuta le imprese in difficoltà per la pandemia

Duecentocinquantamila euro per aiutare le piccole imprese e i lavoratori autonomi del territorio messe in ginocchio a causa della pandemia. Un nuovo fondo da parte della Diocesi di Ales-Terralba, sotto l’egida di San Giuseppe Lavoratore, per sostenere l’economia locale

La Diocesi di Ales-Terralba risponde con 250mila euro di fronte alla richiesta di aiuto di tante piccole attività operanti nel territorio. Dietro quelle serrande rimaste abbassate per mesi ci sono i sacrifici di una vita e le storie di famiglie. Ci sono stipendi mancati, debiti in crescita e una sofferenza nuova con la quale occorre fare i conti.

Il contributo servirà per il pagamento di fatture o altre spese urgenti per l’azienda. La richiesta sarà valutata dal Comitato Tecnico (composto da presbiteri, laici e religiose) nominato dal vescovo Padre Roberto Carboni, e sarà a fondo perduto. La Diocesi ha deciso così di dare un segno importante di vicinanza al tessuto economico locale. Questo alla luce anche dell’incremento delle richieste di aiuto e di sostegno alla nostra Caritas Diocesana e ai Centri d’Ascolto delle Caritas Parrocchiali e di Unità Pastorale, da parte di tanti singoli e famiglie che fino a ieri vivevano dignitosamente.

Chi può usufruirne

Tale fondo, costituito con il contributo dell’8x Mille ordinario e con altre quote diocesane, è rivolto alle micro e piccole imprese. Anche i lavoratori autonomi titolari di partita Iva che hanno chiuso l’attività o l’hanno ridotta in maniera considerevole durante i mesi di isolamento possono fare richiesta. Il fondo viene gestito dalla Caritas Diocesana, quale organismo pastorale della Diocesi per la promozione della testimonianza della carità.

Il contributo mantiene un suo obiettivo comunitario: creare uno spirito di solidarietà tra le persone che si possono dimostrare unite e generose. Nel mettere a disposizione questo incentivo alla ripresa, infatti, la Diocesi di Ales-Terralba ha cercato di promuovere all’interno del tessuto sociale e lavorativo forme di mutua assistenza e di messa in circolo di buone pratiche. Per questo chiede ai beneficiari di porre in essere iniziative di “restituzione” in beni e servizi, liberamente e senza alcun obbligo. Sarebbero rivolte a persone in stato di disagio, o lasciate alla discrezione del singolo beneficiario, o messe a disposizione della stessa Caritas Diocesana per essere poi condivise.

Nessuno si salva da solo

Per esemplificare: nell’ambito della propria attività, il destinatario del contributo potrà fornire un certo numero di beni e servizi gratuiti per altri. L’entità di tale buona pratica è lasciata all’iniziativa del singolo beneficiario. «Ci auguriamo che in tanti facciano richiesta e soprattutto che, mettendo in circolo un po’ di liquidità, si ristabilisca la fiducia tra gli imprenditori, si stimolino nuove idee, si dia forza a chi è debole e si instauri un circolo virtuoso di mutuo aiuto”, afferma il Direttore della Caritas Diocesana, don Marco Statzu.

“La carità senza la ricerca continua della giustizia, anche sociale, rischia di essere soltanto assistenzialismo. Nessuno si salva da solo, e la Chiesa, in quanto Corpo mistico di Cristo, testimonia questa grande verità”

About Roberta D'Aprile

Nata e cresciuta a Cagliari. Da sempre amante del cinema, delle serie televisive, della fotografia e di qualsiasi forma d'arte, oggi sono una laureanda in Beni Culturali e Spettacolo con indirizzo Spettacolo. Nel tempo libero mi occupo di volontariato, nello specifico animalista.

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