Cada Die Teatro propone la rassegna d’inizio autunno “Sotto questo cielo”, Stagione di teatro all’aperto. Domani alle ore 19.00 va in scena “Pesticidio” all’Orto Botanico di Cagliari
Sarà l’oasi verde dell’Orto Botanico di Cagliari ad accogliere, significativamente, le repliche di uno spettacolo green come “Pesticidio”. Spettacolo che tocca, fra gli altri, il tema importante dell’ecosostenibilità. Gli appuntamenti sono fissati per domani, martedì 29, e mercoledì 30 settembre alle 19, nell’ambito di “Sotto Questo Cielo” – Stagione di teatro all’aperto; la rassegna organizzata da Cada Die Teatro, nel totale rispetto delle norme anti-Covid.
Lo spettacolo
Lo spettacolo, nuova produzione della storica compagnia cagliaritana, ha già ricevuto ampi consensi di pubblico e critica. Intenso racconto di un contadino che diventa una dichiarazione d’amore verso la terra. Uno spettacolo di Pierpaolo Piludu e Andrea Serra, che vede protagonista lo stesso Piludu; la voce fuoricampo di Lia Careddu; con la regia di Alessandro Mascia; la collaborazione di Franzisca Piludu e la consulenza scientifica di Giampietro Tronci e Luigi Usai. (Direzione tecnica e luci di Giovanni Schirru, realizzazioni sceniche di Marilena Pittiu e Mario Madeddu, documentazione video di Andrea Mascia, organizzazione di Tatiana Floris).
Bachisio è un uomo buono, semplice, fortemente legato alla sua terra. Insieme a sua moglie, Maria Grazia (a cui regala la voce Lia Careddu), e a suo figlio, come tanti altri contadini, sta lottando contro una grande impresa, “Bentulare”. L’impresa che ha acquistato enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva. Il figlio Michelangelo, laureato in agraria, da anni cerca di coniugare le antiche conoscenze agricole dei suoi nonni con la ricerca scientifica e la produttività, in un contesto di grande rispetto per la natura. Bachisio, però, sta vivendo giorni di grande dolore… Qualche settimana prima, insieme al figlio aveva chiesto con insistenza, ma inutilmente, ai responsabili di “Bentulare” di non irrorare con pesticidi i campi attigui ai loro per non inquinare le produzioni biologiche.
Il racconto dell’anziano contadino si fa, via via, sempre più intenso e diventa una dichiarazione d’amore alla giustizia, alla Terra e all’amore stesso.