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Scuola: in Sardegna è ripartita ufficialmente oggi

Ritorno in classe per circa duecentomila studenti in Sardegna 

Alcune scuole hanno anticipato l’ingresso ieri e altre invece apriranno dopo la sanificazione dei seggi. In tutto Centonovantacinquemila studenti pronti a entrare in classe insieme a circa 20mila docenti nei 2.100 istituti gestiti dalle 270 autonomie scolastiche. Ma ci sono almeno quattro punti ancora da risolvere: studenti e molti docenti senza test seriologici, bus all’80% della capienza ma con gli stessi mezzi pre Covid, distanze da verificare perché in molti casi mancano ancora aule e banchi monoposto. E i ragazzi aspettano ancora molti insegnanti. “Mancheranno all’appello tra i 2.000 e i 2.500 docenti – annuncia il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani – ma contiamo di risolvere i problemi entro i prossimi giorni”. C’è poi il nodo degli insegnanti di sostegno specializzati: troppo pochi per coprire le esigenze di inclusione degli alunni disabili: secondo le stime della Uil scuola ne mancherebbero circa 1.200 in tutta la Sardegna.

Solinas: “Banchi monoposto mai ricevuti”

“Non abbiamo ancora ricevuto nemmeno un esemplare dei famosi banchi monoposto”. Lo fa notare il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas nel suo messaggio di auguri a studenti e personale della scuola alla vigilia del ritorno in classe nell’isola; rientro fissato ufficialmente per il 22 settembre, con qualche eccezione tra chi ha anticipato ad oggi e posticipato ai prossimi giorni. Ma, aggiunge Solinas, “abbiamo predisposto tutti i controlli sanitari necessari e provveduto al distanziamento e, dove possibile, all’alleggerimento del carico delle classi“. “La ripartenza è segnata da tante difficoltà e incertezze – prosegue – alle quali la Regione, per quanto è di sua competenza, ha cercato di rimediare con uno sforzo senza precedenti”.

Il problema trasporti? Tutto da monitorare

Diverse scuole hanno indicato proprio questo nodo come motivazione alla rimandata partenza dei corsi di recupero. A Cagliari il liceo classico Siotto ribadisce il concetto spiegando che “è in via di elaborazione un orario che preveda lo scaglionamento degli ingressi, alla prima e alla seconda ora, e delle uscite, alla quarta, quinta e sesta ora, in modo da diminuire per quanto possibile l’affollamento dei mezzi di trasporto pubblico”.

La scuola modello per la partenza quest’anno è stato l’istituto comprensivo di via Stoccolma a Cagliari. Accessi scaglionati e a distanza. E molti sorrisi.

In via Stoccolma il piano per la prima campanella ha funzionato bene. Percorsi obbligatori, sanificazione su una sagoma a misura di bambino. E poi in classe per le prime istruzioni delle maestre. Non ci sono ancora banchi monoposto. E le insegnanti non esitano a usare il metro per verificare il rispetto delle distanze. “Gli accessi al piano terra – spiega la dirigente scolastica Maria Marcella Vacca – sono personalizzati per ogni classe. E per la ricreazione ci sono spazi e tempi appositi per ogni classe. È un giorno di rinascita: la scuola per così tanto tempo senza studenti non ci piaceva”.

La maestra di sostegno Antonella Demontis pronta al nuovo anno: “cercheremo di eliminare la barriera della mascherina anche con lo sguardo – ha detto – bisogna rispettare le regole, ma cercare di aiutare soprattutto gli studenti più fragili. Questa è la giornata della felicità è del sorriso”. E i genitori? Non rimpiangono la didattica a distanza: “Importante il ritorno in classe, fondamentale socializzare – spiega Pino Aquila, papà di un bambino di quinta e membro coordinamento presidenti consiglio di istituto – Il sistema scolastico è organizzato, ma sono preoccupato per i trasporti: è stato fatto tantissimo, sarebbe opportuno evitare un secondo lockdown”.

Preoccupazione? “Le indicazioni sono chiare – spiega Manuela Simbula, presidente del consiglio di istituto e mamma di uno studente – se mai ci dovesse essere un caso di Covid, sarà un caso fortuito. Una lunga attesa, ma tanta speranza per i ragazzi. Avevano vite piene e si sono ritrovati chiusi in casa. Felici di vederli con questo entusiasmo. Un nuovo entusiasmo”.

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About Isabella Elaine Alexandra Farigu

Nata in Germania da madre tedesca e padre italiano, sono arrivata in Sardegna all'età di tre anni. Subito dopo il diploma mi sono trasferita a Londra dove ho lavorato nel settore ristorativo per dieci anni. Svariate stagioni estive le ho passate lavorando a Ibiza, Barcellona, Amburgo.. Ho una grandissima passione per i viaggi, i libri e gli animali.

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