Saranno intervistate le neo mamme che, in modo volontario e in forma anonima, accetteranno di partecipare alla ricerca. La durata dell’inchiesta non sarà superiore ai tre mesi.
Un’inchiesta promossa dall’associazione Sa Mata, l’albero delle idee, in collaborazione con il reparto di Neonatologia dell’azienda sanitaria G.Brotzu, per individuare i fattori che oggi influenzano e determinano la buona riuscita dell’allattamento al seno. Saranno intervistate le neo mamme che, in modo volontario e in forma anonima, accetteranno di partecipare alla ricerca.
La durata dell’inchiesta non sarà superiore ai tre mesi. “In occasione della Settimana mondiale dell’allattamento al seno – spiega l’antropologa Veronica Matta – l’inizio della nuova inchiesta antropologica mi riempie di immensa soddisfazione”. Sono trascorsi 9 anni dalla pubblicazione del “Il Dono del latte”, e ben 19 dalla prima inchiesta sul campo sull’alimentazione popolare infantile nella Sardegna tradizionale, sotto la guida dell’antropologo Giulio Angioni.
L’analisi dei risultati sarà condivisa con gli operatori sanitari, in prima linea per la promozione dell’allattamento al seno anche ai tempi del Covid-19.
Nonostante la pandemia abbia suscitato dubbi per il rischio di trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino, sin dall’inizio della pandemia l’OMS, ISS e la Società Italiana di Neonatologia (SIN) si sono schierata a favore dell’allattamento al seno.
“Si tratta di un segnale molto forte da parte delle istituzioni italiane che sottolinea . Lo dichiara Valentina Pisano, referente regionale Allattamento – Azienda sanitaria G.Brotzu – quanto questo argomento rappresenti un fondamentale nel concetto di salute. Al Brotzu si è cercato di seguire le indicazioni italiane privilegiando la gestione congiunta di madre e bambino: lo skin to skin. Fondamentale nell’avvio dell’allattamento al seno. Il supporto alle madri nell’iniziare l’allattamento, infatti, sono promossi con la stessa premura di sempre. Nonostante le innumerevoli difficoltà organizzative e gestionali che la pandemia di covid19 ha determinato in tutte le strutture sanitarie”.
“Nel nostro Nido– spiega Pisano- al momento è possibile la presenza del partner durante il parto (previo screening per infezione da SARS CoV2). La possibilità di accesso al nosocomio durante la degenza della puerpera e del bambino risulta limitato. Questo in base a periodiche e doverose indicazioni della direzione sanitaria. Nonostante le evidenti difficoltà, le madri dimesse dei neonati ancora ricoverati hanno un canale preferenziale per cui possono senza alcun problema accedere al Nido per proseguire l’allattamento al seno avviato durante la degenza materna”.