“Working girls” di Anne Paulicevich e Fréderic Fonteyne e “Europa, based on a true story” di Kivu Ruhorahoza al Carbonia Film Festival.
I due lungometraggi sono in lizza assieme ad altri sei al concorso internazionale della rassegna. Il Carbonia Film Festival si apre oggi sui temi del lavoro e migrazione e prosegue fino all’11 ottobre con una programmazione tra incontri e proiezioni in presenza e da remoto. Tutti i lavori sono disponibili sulla piattaforma online.carboniafilmfest.org accompagnati dalle conversazioni con i registi. “Working girls”, di cui Anne Paulicevich firma anche la sceneggiatura.
Sarà proiettato al Cine-Teatro Centrale di Carbonia il 9 ottobre alle 18. Una trama incentrata sulla doppia vita di tre donne, Sara Forestier, Annabelle Lengronne e Noémie Lvovsky. Ogni giorno, lasciati i figli a scuola e varcati i confini del Belgio, per sopravvivere si trasformano in Atena, Circe ed Hera, professioniste del sesso, per poi tornare alla loro normalità. Un segreto di cui le famiglie sono all’oscuro.
“Europa, based on a true story” è invece un documentario che racconta di immigrazione e relazioni sullo sfondo della Brexit. È incentrato su un progetto cinematografico in cui una complessa storia sentimentale diventa una cartina di tornasole per far emergere tensioni e contrasti sociali legati all’immigrazione. Il regista sceglie una chiave personale e metacinematografica per documentare una realtà minacciata da tendenze xenofobe e rigurgiti razziali.
L’appuntamento serale del 7 ottobre è con un film fuori concorso: Spaccapietre di Gianluca e Massimiliano De Serio (ore 21, Cine-Teatro Centrale). E’ la storia del rapporto intimo tra un padre e un figlio alimentato da una promessa impossibile, ovvero restituire al figlio la mamma che non c’è più.
Presentato all’ultimo Festival di Venezia, dove ha riscosso successo di pubblico e critica. Il film interpretato da Salvatore Esposito è un’efficace riflessione sul mondo del caporalato, con coraggio racconta una realtà troppo spesso taciuta.