“Io, Giacomo e la nostra dislessia”. Francesco Riva racconta come un ostacolo può cambiare la vita. In meglio
Dal dolore dell’apprendimento alla scoperta delle proprie potenzialità: Francesco Riva, attore e scrittore, 27 anni, è dislessico, disgrafico e discalculico. Protagonista del suo libro “Dove sei Albert?” (DeAgostini) è Giacomo, un bambino con una dislessia non diagnosticata che a scuola viene giudicato svogliato e poco intelligente. Alla fine è proprio grazie al suo limite se vede ciò che gli altri non vedono, la bellezza oltre l’ostacolo, l’infinito oltre la siepe. Ai ragazzi come lui, Francesco dice: “Non smettete di sognare, essere diversi non significa essere sbagliati, ma unici e l’unicità è un punto di forza”
Il libro
Dove sei Albert? contiene le storie di 12 grandi personaggi che hanno superato l’ostacolo della dislessia andando incontro a un brillante futuro. Francesco Riva vuole insegnare ai ragazzi a non arrendersi mai.
Giacomo ha undici anni, ama i colori, la musica, disegnare e immaginare avventure. Per tutti, però, Giacomo è un bambino svogliato e non abbastanza intelligente, che continua a fare errori nei temi e ancora non ha imparato le tabelline. È la disperazione della madre, che lascia il lavoro per stare con lui, e il tormento del padre, che lo considera un investimento perso. Tanto che i due si fanno convincere dai professori di un prestigioso istituto a iscriverlo in una sezione per ragazzi speciali.
Per tutti Giacomo è “ritardato”. Perché non può essere come gli altri, fare quello che a loro riesce così facile? Deve essere stupido, non ci sono altre spiegazioni. Ben presto anche Giacomo stesso se ne convince. Ma quanta disperazione in questa etichetta che gli rimane addosso! Finché non arriva il maestro Andrea, un giovane insegnante pronto ad ascoltare le difficoltà dei più piccoli.
Andrea capisce subito che Giacomo non è affatto stupido: anzi, il bambino ha una profondità e una sensibilità che gli consentono di vedere più lontano di molti suoi compagni. Semplicemente, soffre di una dislessia non diagnosticata.
Grazie all’aiuto di maestro Andrea, un po’ di fantasia e la giusta dose di duro lavoro, Giacomo comincia a imparare con entusiasmo. E così, quando alla fine dell’anno viene chiamato alla lavagna, è pronto: sa spiegare meglio di chiunque altro cosa significhi L’infinito di Leopardi. Dimostrando finalmente a tutti di essere sì “diverso”, ma mai “sbagliato”.
Francesco Riva
Francesco Riva a soli 25 anni è scrittore, autore di teatro, attore teatrale e cinematografico, ed è anche dislessico. La diagnosi è arrivata alle scuole elementari non appena ha iniziato a leggere e a scrivere. Grazie al sostegno di una maestra speciale, Francesco ha continuato a studiare, anche se non leggendo sui libri, ma ascoltando e recitando, cosa che gli veniva del tutto naturale.
Ha frequentato il liceo linguistico e si è diplomato all’European Union Academy of Theatre and Cinema (EUTHECA) a Roma. La sua tesi, un monologo dal titolo DiSlessiA … Dove Sei Albert? (con evidente richiamo alla sigla DSA), è ben presto diventata uno spettacolo teatrale, che Francesco ha presentato in scuole e convegni medici di tutta Italia, arrivando ad un centinaio di rappresentazioni in pochissimo tempo.
Come se ciò non bastasse, è autore del libro autobiografico “Il pesce che scese dall’albero” con sottotitolo la mia storia di dislessico felice, edito da Sperling & Kupfer, con cui quest’anno ha vinto il premio letterario “Zocca Giovani” come talento under 35.
Francesco è un millennial talentuoso che ha saputo magnificamente trasformare la dislessia da ostacolo in un vero e proprio punto di forza, ora porta la sua storia nei teatri di tutta Italia per diffondere un messaggio ben preciso: la diversità non esiste, ma esiste l’unicità, che deve essere tutelata e affermata da ognuno di noi, perché è una risorsa.
Il suo successo e la sua bravura sono la dimostrazione del fatto che “dislessia” è solo una parola, non una malattia.