FIND 38: “Showindows” il 21 ottobre nei negozi del centro di Cagliari e dal 28 al 30 ottobre al Teatro Civico di Sinnai il debutto di Four.
Performances “in vetrina” con “Showindows” 2020. Domani, mercoledì 21 ottobre, dalle 17.30 alle 20 nei negozi del centro storico di Cagliari inizia il FIND 38 / XXXVIII Festival Internazionale Nuova Danza firmato Maya Inc. Lo slogan è “All we can do is dance” (tutto quello che possiamo fare è ballare). Alla stessa ora in replica sabato 24 ottobre.
Un intinerario visionario nelle vie dello shopping con le coreografie site specific pensate e danzate da Lucas Delfino e Valeria Russo. Questi, in scena con Chiara Mameli e Luca Massidda, per il progetto dell’ASMED che porta la danza in luoghi insoliti. “Anima” la città con surreali “microstorie” – da “Donna Fiore” a “Dreamers” al ritratto dell’“Uomo al contrario” – tra ironia e poesia.
Suggellerà il FIND 38 il debutto di “Four”, una nuova produzione dell’ASMED/ Balletto di Sardegna. Una creazione originale firmata e interpretata da Olimpia Fortuni, Matteo Marchesi, Manolo Perazzi e Sara Pischedda in cartellone da mercoledì 28 a venerdì 30 ottobre alle 21 al Teatro Civico di Sinnai.
L’arte di Tersicore “sboccia” tra le vetrine dei negozi del centro storico di Cagliari con “Showindows” 2020. Si tratta di un progetto itinerante incastonato nel cartellone del FIND 38. Nel cuore della città, lungo le vie dello shopping, piccole visioni d’arte capaci di sorprendere ed emozionare, catalizzando l’attenzione e suscitando la curiosità dei passanti, disegnano un itinerario tra pieghe di stoffa e volumi, in una sinergia tra le geometrie di corpi in movimento e le proposte della moda.
Secondo un’idea la danza non è elitaria, ma al contrario capace di comunicare con diverse fasce di pubblico. Anche fuori dai teatri, nella dimensione della vita quotidiana.
Prossimi appuntamenti
Un inedito racconto in quattro quadri, quattro assoli ispirati alla molteplicità. Quattro pezzi d’autore, realizzati con il coordinamento di Guido Tuveri, con le musiche originali composte da Marco Caredda, Davide Collu e Andrea Deidda, i costumi di Stefania Dessì e il disegno luci di Stefano Delitala. Questi affrontano, attraverso il linguaggio della danza, le inquietudini contemporanee.
“Four” riunisce quattro sensibilità, quattro percorsi di ricerca di giovani danzatori e coreografi, in cui il tema del numero “quattro” conduce in direzioni differenti. Dalla volontà di affermazione dell’io alle suggestioni mistiche, dal bisogno di spezzare il cerchio dell’abitudine alla necessità di fare i conti con delusioni e sconfitte, in una narrazione plurale che scaturisce dalla somma e dall’accostamento di partiture per corpi danzanti.
“Vis à Vis”
S’intitola “Vis à Vis” la coreografia di e con Sara Pischedda, che si confronta con gli ideali imposti dalla civiltà dell’immagine. Parla del dilemma tra l’apparire e l’essere, diventare “conformi” o trasgredire le regole per affermare la propria verità. “Forza, bellezza… Vaghi in una foresta sociale, dove le uniche parole che echeggiano sono queste”.
“Ti intimidiscono, ti confondono, quasi ti convinci che sia l’obiettivo da raggiungere. Come le sirene di Ulisse, ti seducono e ti fanno percorrere strade nelle quali l’unica cosa che può capitare è perderti. Perdere te stesso. Perdere la testa. Lì dovrai fare i conti con la persona che sei. Essere o non Essere“
“Now loading”
Nel suo “Now Loading”, Manolo Perazzi descrive la ribellione contro la routine e il desiderio di spezzare la noia. Lo fa attraverso mutamenti di tempo nel punto in cui il mondo sensibile si confonde con la sua proiezione “virtuale”, con effetti surreali.
“Calato in una realtà che emula il virtuale, un essere dalle sembianze umane si ritrova ad affrontare e vivere ripetutamente le stesse situazioni, interrogandosi circa le possibilità di spezzare questa monotonia. Assistiamo ad una presa di coscienza che si colloca al centro di un ribaltamento cronologico. Il confine tra realtà e paradosso si sfoca e si assottiglia rovesciando ogni logica di causa ed effetto, impedendoci di distinguere il principio e la fine”.
“Virtus”
“Virtus” di e con Matteo Marchesi indaga su pregi e difetti, principi e qualità morali per un’etica del terzo millennio. “Come identifichiamo una virtù nel mondo che viviamo? Cosa significa essere virtuosi? Partendo dalle allegorie delle quattro virtù cardinali e dalle iconografie dell’uomo virtuoso “Virtus” diventa un gioco per destrutturare Giustizia, Prudenza, Fortezza e Temperanza attraverso un corpo che cerca di mostrarsi virtuoso, di essere all’altezza di grandi aspettative, di essere un “vincente”“.
“Virtus” disegna un percorso tra il senso del “ridicolo” e il “fallimento” di sogni e aspirazioni, rispetto al raggiungimento di un “ideale”. Sembra sollecitare «un nuovo sguardo verso ciò che siamo stati» per potere così finalmente «fare spazio a ciò che saremo».
“La Caduta”
Ne “La Caduta” di e con Olimpia Fortuni, affiora il pensiero della conclusione dell’esistenza, come spinta a migliorarsi e rivalutare, prima di quell’istante fatale, ciò che è stato e ancora potrebbe essere. “Il quarto cavaliere dell’Apocalisse è la Morte che dopo Pestilenza Guerra e Carestia, pone fine alla miseria umana. In questo tentativo di darne una forma danzante, la morte è più un angelo caduto, traghettatore di anime: forse stanco del suo destino, combatte la sua natura” scrive l’autrice.
“Forte, femminile, potente, puntuale, la morte nella sua misteriosa venuta porta sollievo, radica profondamente alla Terra e al tempo stesso ricongiunge al divino, ridà valore ai bene primari della vita e ridefinisce i confine fra l’io e il sé“.
Informazioni
FIND 38 – XXXVIII Festival Internazionale Nuova Danza
Maya Inc
Traversa via della Pace, 2, 09044 – Quartucciu
festivalnuovadanza@gmail.com | +39 342 7838614 | 070/4671139
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