Spazio: la sonda della Nasa ha prelevato un campione dall’asteroide Bennu. Il rientro sulla Terra previsto fra tre anni
Il contatto è avvenuto. Ma, solo sabato si saprà se è riuscita ad afferrare il più grande campione alieno prelevato dalla Nasa dai tempi delle missioni Apollo sulla luna. La sonda spaziale Osiris-REx della Nasa è brevemente entrata in contatto con l’asteroide Bennu. Inoltre ha raccolto una manciata di materiale cosmico per poi ripartire di nuovo alla volta della Terra.
“Contatto confermato. Campionamento completato”, ha annunciato l’agenzia spaziale durante una trasmissione in diretta delle operazioni. Tutto si è svolto dunque come previsto e c’è stata una standing ovation tra l’equipe dei ricercatori che assistevano all’operazione durata qualche secondo appena. La sonda era stata lanciata quattro anni fa. Il successo dell’operazione di campionamento sarà reso noto solo tra qualche giorno.
Si chiama Osiris-Rex la sonda che ha eseguito una manovra chiamata Tag, l’acronimo di “Touch-and-Go”: è quando una navicella atterra rapidamente e decolla pochi secondi dopo, giusto il tempo necessario, in questo caso, per raccogliere un campione di almeno 60 grammi attraverso un braccio meccanico. Il materiale servirà a spiegare i segreti dell’universo.
L’operazione spaziale
Ma come è avvenuta l’operazione?. Per certo si sa, al momento, solo quello che era programmato: dopo il lancio di azoto compresso contro la superficie di Bennu, il braccio della sonda avrebbe dovuto raccogliere le particelle, del diametro inferiore a 2 centimetri, sollevate dall’esplosione. L’obiettivo era quello di accumulare durante quei pochi secondi almeno 60 grammi. Non è chiaro se l’operazione sia riuscita. Per ora Osiris-Rex ha potuto solo inviare messaggi di conferma, nessuna immagine. La sonda potrà farlo solo durante la notte, una volta tornata in orbita a distanza di sicurezza dall’asteroide, dopo aver caricato le batterie. La massa esatta del campione non sarà nota fino a sabato ma quello riportato sulla Terra potrebbe diventare il più consistente campione alieno prelevato dai tempi delle missioni Apollo sulla Luna.
Nelle prossime ore e giorni verranno inviati i dati e le immagini che daranno un’indicazione sul fatto se il campionamento sia andato a buon fine o meno. Il braccio della sonda potrebbe infatti non essere stato in grado di atterrare su una superficie piana e raccogliere la polvere (per esempio se avesse sfiorato una roccia). In caso di fallimento, la Nasa potrebbe decidere un altro tentativo, su un altro sito, a gennaio. A marzo 2021, Osiris-Rex inizierà il suo lungo viaggio di ritorno sulla Terra: il rientro, con l’aiuto di un paracadute, è previsto nel deserto dello Utah il 24 settembre del 2023.
Il viaggio della sonda verso l’asteroide
Scoperto l’11 settembre 1999 e poi battezzato Bennu, come una divinità egizia, da un ragazzino di 9 anni del North Carolina- è stato un’odissea durata circa 1,35 miliardi di chilometri e due anni. Osiris-REx è arrivata a Bennu nell’agosto 2018 e poi ha girato intorno all’asteroide per studiarne la superficie, mapparla e trovare un posto su cui poggiarsi. Osiris-REx, che prende anch’essa il nome da una divinità egizia, è l’acronimo in inglese per Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security-Regolith Explorer, in pratica la sintesi degli obiettivi scientifici della missione: studiare le origini del sistema solare; mappare l’asteroide, capire se minaccia la Terra; e scoprire la natura del suo materiale di superficie, riportandone un campione.
La missione
Scopo principale della missione Osiris Rex è quello di prelevare dal piccolo asteroide alcuni frammenti di roccia vecchi di 4,5 miliardi di anni, l’epoca in cui il nostro pianeta si stava ancora formando, e riportarli sulla Terra. Fino ad adesso un’impresa del genere è riuscita solo all’Agenza giapponese Jaxa con la missione Hayabusa 2 che aveva prelevato materiale dall’asteroide 162173 Ryugu lo scorso anno. I frammenti raccolti questa notte faranno ritorno a bordo della sonda fra tre anni, verosimilmente nel settembre del 2023.
L’avvicinamento
Giunta a 125 metri dalla superficie di Bennu, la sonda ha effettuato la prima delle due manovre necessarie per consentirle di centrare con precisione il sito di raccolta dei campioni di roccia chiamato “Nightingale”. Appena dieci minuti dopo sono stati accesi i propulsori per la seconda manovra, un’operazione fatta soprattutto per rallentare la corsa verso la superficie. Osiris Rex ha continuato la sua lentissima discesa fino a dispiegare il suo braccio e raccogliere i sassolini. Il tutto è avvenuto alle 23,50 circa ma la conferma è arrivata dopo 17 minuti, tempo necessario al segnale per arrivare fin sulla Terra.