Subito la sfida da ex. Potevano passare mesi, magari anche una o due stagioni.
No, immediatamente Juventus-Barcellona, la partita più attesa per Miralem Pjanic. “Era una cosa che sognavo, ma la ritenevo impossibile anche se mentre vedevo il sorteggio e il formarsi dei gironi, a un certo punto mi sono detto: cavoli, siamo lì – racconta il bosniaco in un’intervista rilasciata a Tuttosport -. Ero molto felice di ritrovare il club a cui tengo tanto e che è nel mio cuore. In quel momento poi sono stato inondato di messaggi dai compagni, ne ho ricevuto uno anche dal presidente Agnelli. Mi ha scritto ‘Bentornato a casa!’. Sono felice di ritrovare i compagni, gli amici, la gente con cui ho lavorato meravigliosamente bene in questi anni, il presidente, tante altre persone. E’ un piacere, anche perché mi sono detto: meglio adesso che in una finale, no?”.
Pjanic sottolinea il suo legame con tutto l’ambiente bianconero, dai tifosi agli ex compagni, ma in generale tutto il mondo Juventus.
“Ho legato tantissimo con loro e sono stati anni importantissimi e quello di cui sono sicuro è che quella società, per come è strutturata, avrà sempre una storia vincente perché è costruita per vincere. E’ un club importantissimo a livello mondiale. C’era solo un club che poteva tentarmi dopo la Juventus ed era il Barcellona. Una grande sfida per me, nuovi stimoli, dopo quattro anni forse era arrivato il momento per un cambiamento”.
Ha giocato con Ronaldo e Messi, due campioni.
Li definisce “impressionanti, incredibili. Ho avuto un grande privilegio nel poter giocare con tutti e due e vedere da vicino tutti e due, potendo imparare da loro”, senza dimenticare Totti. “Checco per me è stato un fratello. Lui e De Rossi mi hanno aiutato tantissimo quando arrivai a Roma. Sono ancora molto legato a Totti, ci sentiamo spesso: è stato il Re di Roma. Forse non è stato considerato quanto dovuto perché il suo talento è stato pazzesco”.
Sul Barcellona dice: “Una squadra eccezionale, abbiamo tutto per vincere. D’altra parte un club come il Barça è costretto a iniziare tutte le competizioni per vincere”.
Così come al Barça, dove è iniziata l’avventura di Koeman, anche alla Juventus novità in panchina con l’arrivo di Andrea Pirlo.
Pjanic afferma: “Sono molto felice per lui. E’ stato un giocatore che ha dato tanto al calcio. Ha deciso con fermezza di diventare allenatore e credo che sappia benissimo quali siano le difficoltà. Quello che posso dire è che entra in un gruppo sano, che ama vincere, che è lì per dare una mano all’allenatore, soprattutto i senatori, ma in generale tutta la rosa. Posso assicurare che sono lì solo per vincere e quindi lo aiuteranno. Poi, sì, non è semplice trovare le alchimie tattiche giuste, questo lo vedremo nel corso della stagione. Auguro a Pirlo, di cui ero innamorato da giocatore, di avere la stessa carriera da allenatore”.
Si parla anche di Sarri. Secondo Agnelli “non è scattata l’alchimia giusta fra tecnico e spogliatoio”.
Pjanic concorda: “Il presidente non parla mai per caso. E’ sempre molto presente nello spogliatoio, sa molto bene cosa succede, ascolta i giocatori, è sempre in contatto con lo staff. Quello che ancora adesso mi dispiace è che Sarri non aveva fiducia negli uomini e questo mi ha disturbato. Quando uno si sbaglia nella valutazione delle persone mi dispiace e resta la cosa peggiore, perché ogni giocatore in quello spogliatoio ha sempre dato e darà sempre il massimo per il club e per la squadra. Si può non andare d’accordo con uno o due, ma questo non ha mai condizionato l’impegno. Perché tutti i giocatori vogliono vincere, perché sono professionisti incredibili che vogliono perseguire il loro obiettivo. Ecco, se un allenatore mette in dubbio questo, allora è lì che non scatta quella scintilla di cui parla il presidente. Nessuno mette in dubbio le qualità di allenatore di Sarri, ma c’è stato quel problema. Alla fine, però, abbiamo portato a casa un altro scudetto che non è mai una cosa semplice”.
Tornando alla sua sfida da ex, potrebbe non trovarsi di fronte Ronaldo, alle prese con il Covid. Pjanic dice:
“L’ho chiamato qualche giorno fa, è un leone in gabbia. Mi ha detto: io sto bene, non sento niente! Voglio tornare presto in campo. Spero di essere negativo al più presto. E’ un po’ smanioso di tornare in campo, ma sta bene”. Non dovrebbe esserci Chiellini. “Mi spiace. Conoscendolo sono felice se salta la partita: averlo con te in squadra è la cosa migliore, averlo contro decisamente meno. Ma sarà bello affrontare tutti, ritrovarli tutti sul campo, anche se da avversario. La Juventus, ve lo ripeto, non mi uscirà mai dal cuore”.