La sindrome di Asperger fa parte dei disordini pervasivi dello sviluppo: come si manifesta nei bambini? Scopriamolo insieme.
La sindrome di Asperger è chiamata così dal nome di un medico e pedagogista viennese, Hans Asperger, che la identificò oltre 50 anni fa ma il cui lavoro è stato riconosciuto solo negli anni ’80-’90, grazie ad alcune pubblicazioni della dottoressa Lorna Wing, psichiatra inglese. Come si manifesta nei bambini? La sindrome di Asperger fa parte dei disordini pervasivi dello sviluppo, cioè quel gruppo di malattie che riguardano il comportamento e la socialità. Si manifesta nei bambini tra i 4 e gli 11 anni di età ed è più frequente nei maschi. Anche se il termine sindrome può essere fuorviante, in realtà non si tratta di una malattia, né di una disabilità o di un handicap. Tale condizione è sempre stata associata all’autismo, ma bisogna ricordare che le differenze sono enormi, per esempio per quel che riguarda il linguaggio e lo sviluppo cognitivo.
Hans Asperger, colui al quale si deve il nome di questa sindrome, all’inizio del Novecento descrisse il comportamento di quelli che egli stesso definì “piccoli professori”, cioè bambini dal carattere solitario, goffi nei movimenti, spesso isolati dai loro coetanei e con difficoltà a comunicare e a relazionarsi. Al tempo stesso, però, coltivavano i loro interessi con una particolare dedizione. Sono tutte caratteristiche riscontrabili nei bambini con la sindrome di Asperger, i quali utilizzano inoltre un linguaggio fatto di poche parole e nella maggior parte dei casi si muovono in modo impacciato, fino ad avere difficoltà nel mantenere l’equilibrio.
Le caratteristiche della sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger viene generalmente diagnosticata nella seconda parte dell’infanzia. La diagnosi di Asperger può essere posta in maniera accurata nei bambini dopo i 5 anni, mentre prima di questa età risulta poco attendibile; inoltre vi sono strumenti e criteri diagnostici specifici per la diagnosi in età adulta. Una delle caratteristiche tipiche di questa condizione è la difficoltà a gestire la condotta sociale e le interazioni con gli altri. Il comportamento sociale può apparire insolito e lo stile di conversazione peculiare. I bambini con la sindrome di Asperger non sembrano consapevoli delle regole implicite di condotta sociale e spesso possono utilizzare comportamenti inadeguati al contesto. Inoltre, si utilizza scarsamente il contatto oculare integrandolo al discorso.
Inoltre, il bambino con Asperger dimostra:
- insolite capacità linguistiche, che includono un ampio vocabolario e una sintassi elaborata, ma le abilità di conversazione e l’uso del linguaggio sono poveri e immaturi;
- peculiarità nel tono della voce o nel ritmo con il quale è scandito il discorso;
- interpretazione letterale di ciò che viene detto, in quanto si è poco consapevoli dei significati nascosti o impliciti;
- interesse particolare che finisce con il dominare gran parte del tempo;
profilo cognitivo generalmente disomogeneo; - espressione e riconoscimento delle emozioni e delle espressioni facciali particolarmente compromessi;
- sensibilità sensoriale;
- goffaggine motoria.
Cause e diagnosi della sindrome di Asperger.
Le cause non sono ancora del tutto conosciute e probabilmente la si deve a un insieme di fattori, i quali entrano in gioco nel determinare questa sindrome. Alla diagnosi di Asperger si arriva in maniera graduale, partendo dall’osservazione del bambino:
- non aggancia lo sguardo delle persone che si rivolgono a lui;
- presenta un’attenzione eccessiva verso determinati oggetti o interessi;
non gioca con gli altri bambini; - utilizza un linguaggio offensivo o assume atteggiamenti violenti senza rendersene conto;
- si muove in maniera impacciata.
Quando un bambino presenta una o più di queste caratteristiche, sarà compito del pediatra consigliare un neuropsichiatra infantile, il quale approfondirà la questione attraverso alcuni test specifici.