I titolari di palestre, piscine e club sportivi non professionistici manifestano a Cagliari il 28 ottobre contro i nuovi provvedimenti restrittivi
Il mondo dello sport sardo non ci sta, e si mobilita, al fianco dei gestori dei locali pubblici, contro le decisioni prese nell’ultimo DPCM. Provvedimenti che comportano una nuova chiusura per palestre, piscine e attività sportive non professionistiche. Dopo aver passato una primavera estremamente difficile, i titolari di questi esercizi si ritrovano nell’incubo di non poter più lavorare e garantire il proprio servizio ai loro iscritti. In vista della manifestazione di domani mattina, mercoledì 28 ottobre, i titolari delle associazioni sportive interessate dalla nuova chiusura si sono organizzati per protestare contro questo ennesimo colpo nei loro confronti.
Ai nostri microfoni abbiamo le testimonianze di Fabio Medda, titolare di una palestra che fa corsi di ginnastica posturale e di breakdance a Villaputzu. Con lui, Matteo Cois, comproprietario con Fabio di un centro di ginnastica funzionale e bodybuilding a Quartu, oltre che essere anche gestore di una scuola di danza.
Cosa ci raccontano
Sentiamo dalla loro voce quali sono stati i disagi a cui sono andati incontro durante il lockdown primaverile e a cui riandranno incontro con questo nuovo stop. Ci racconteranno anche delle difficoltà della riapertura, e le reazioni al nuovo DPCM dopo tutto questo periodo difficile.
Quello delle palestre e dei centri sportivi è un servizio che, paradossalmente, è risultato essere uno dei più a norma dal punto di vista del rispetto delle norme igieniche e delle misure di sicurezza anti-Covid. E soprattutto che garantisce il benessere fisico e l’assistenza di normodotati da una parte e persone con problemi fisici o handicap dall’altra. Infatti questo provvedimento andrà a colpire soprattutto coloro che hanno bisogno di esercizi fisici con l’aiuto necessario di un istruttore in presenza, per riabilitazioni o esercizi posturali. I titolari delle palestre denunciano inoltre un certo accanimento indiscriminato contro i loro esercizi. Essi infatti sono tacciati di essere tra i principali luoghi dove potenzialmente è possibile contrarre il virus.
Raccontano del disagio degli utenti, dai signori anziani ai bambini delle scuole di danza, e delle loro difficoltà economiche. Anche se, nonostante ciò, in qualche caso ci si sia venuti incontro tra affittuari, gestori energetici e titolari di palestre. Cosa che comunque non cambia la disparità di trattamento rispetto ad altri lavori ritenuti più necessari.
La manifestazione di domani si svolgerà alle 10.30 a Cagliari sotto il palazzo regionale. Agli organizzatori preme voler sottolineare che si tratterà di una manifestazione apartitica e nel segno dell’uguaglianza, dell’unità e del rispetto delle norme anti-Covid. Vengono chiuse pertanto le porte a chiunque abbia pensato di voler provocare disagi durante la protesta.