“Su mortu mortu”, antica tradizione della Sardegna

“Su mortu mortu”, antica tradizione della Sardegna

In Sardegna, “Halloween” esiste da tanto, tantissimo tempo. E’ una tradizione antichissima che ha come protagonisti i bambini.

Conosciuta come “Is Animeddas”, “Su mortu mortu” o “Is Panixedda”, a seconda delle zone dell’isola, è una festa della tradizione sarda che vede proprio i bambini protagonisti. Questi, di buon mattino, vanno di casa in casa per le vie dal paese o bussano agli esercizi commerciali, per chiedere una piccola offerta/dono “pro su ‘ene ‘e sas ànimas“ (per le anime). Ovvero quelle persone che non ci sono più e che ognuno ricorda, oppure per anime del Purgatorio.

La richiesta varia da paese a paese. Il “classico” “dolcetto o scherzetto?” non esiste, le richieste sono in lingua sarda. Per esempio, “”seus benius po is animeddas”, “mi das fait po praxeri is animeddas?”, “seu su mortu mortu”. Oppure, “carki cosa po sas ànimas”, “peti cocone”, “is panixeddas”, “su pane su binu”. Infine, anche “su biddiu longu”, “sos sonadores”. Le offerte nel passato, potevano essere dolci, frutta di stagione, frutta secca, mandorle. Oggi, i doni sono un po’ cambiati, e i bambini ricevono dolciumi, come caramelle, cioccolati o merendine e talvolta anche qualche moneta. 

I quartieri durante la mattinata di “su mortu mortu” sono animati da un via vai di bambini gioiosi. Che gironzolano allegramente e velocemente per la città con il loro “prezioso bottino”, per non perdere neanche un attimo della giornata. Alla fine, i bambini si riuniscono e “svuotano il sacco” dividendo i doni ottenuti. Si conclude così, una mattinata di festa.

“Su mortu mortu” è una festa destinata a tutti, bambini, famiglie e quartieri. 

Gli adulti ricordano i defunti con una cena. Poi si riuniscono intorno al camino e raccontano fatti del passato o leggende della zona. E la tavola rimane apparecchiata tutta la notte  affinché i defunti “possano nutrirsi”. Questo, nasce dall’idea che ogni anno, per l’appunto il giorno dei morti, i defunti tornino nelle case in cui hanno vissuto a banchettare. Anticamente si credeva che se i defunti il giorno dei morti fossero tornati a casa e non avessero trovato nulla da mangiare, si sarebbero successivamente vendicati. Per questo, la notte della vigilia, si lasciava la tavola imbandita “pro sas animas”. 

su mortu mortu

E infine, la zucca.

Nell’immaginario collettivo richiama l’Halloween statunitense, ma è anche un simbolo di “su mortu mortu”. Infatti, in Sardegna, le zucche venivano intagliate come a rappresentare esseri spettrali, per divertire e spaventare i bambini.  

su mortu mortu

About Nadia Dessì

Nata e cresciuta a Carbonia, dopo il diploma in Ragioneria ho proseguito gli studi presso l'Università di Cagliari, sono Dottoressa in Scienze Politiche e specializzanda in Relazioni Internazionali. Appassionata di politica e di attualità.

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