Il Cagliari – aspettando Verona-Benevento – ha la peggiore difesa del campionato insieme a Spezia e Torino.
Quindici le reti subite in sei partite dalla difesa del Cagliari, con una media di 2,5 gol al passivo a gara. Rispetto alle due rivali però segna di più: dodici centri (nove tra Joao Pedro e Simeone) per una media di due gol a partita. La gara con il Bologna ha confermato quanto già si sapeva: squadra più votata all’attacco, ma fragile dietro.
Un problema che l’allenatore Eusebio Di Francesco aveva già sottolineato anche nelle settimane precedenti. Dopo il match al Dall’Ara lo ha detto in maniera ancora più chiara. “Ci vuole maggiore attenzione in fase difensiva – ha spiegato – Il discorso si lega a tutta la squadra, specie negli ultimi trenta metri. Voglio vedere più determinazione, rabbia nell’andare a difendere. Si può perdere dopo essere andati due volte in vantaggio, ma prendere gol così sta capitando un po’ troppo spesso: per migliorare conosco solo una ricetta, il lavoro, dobbiamo dare continuità a ciò che facciamo”.
Progressi nella fase offensiva. “In avanti – ha confermato – abbiamo iniziato a fare vedere buone dinamiche, sotto questo aspetto la squadra sta facendo progressi, mi piace come palleggiamo e manovriamo, anche se oggi forse avremmo potuto sfruttare meglio certe ripartenze nel primo tempo dopo aver rubato palla. La crescita passa anche attraverso queste prestazioni”. Una delle parole che Di Francesco ripete sempre, insieme a ‘continuità’, è ‘equilibrio’.
Altro problema di queste prime sei giornate è la mancanza di freddezza e calma nella gestione del vantaggio: la squadra si abbassa subito e troppo. Con il Bologna il Cagliari si è illuso due volte dopo l’1-0 di Joao Pedro e dopo il 2-1 di Simeone. Ma non è una novità: riacciuffati dal Sassuolo alla prima giornata dopo il gol di Simeone. E ripresi dal Torino e dal Crotone dopo i provvisori vantaggi sempre del Cholito. Lì i tifosi quasi non se ne erano accorti perchè poi il Cagliari era poi riuscito a vincere.