Le domande di lavoro per le figure professionali di operai e artigiani sono quelle più significative
In particolare, con l’emergenza Covid, il mercato del lavoro offre maggiori opportunità a persone prive di esperienza o laureati specializzati.
“Nel periodo attuale il mercato del lavoro da opportunità d’impiego a persone meno qualificate o laureati con maggiori specializzazioni- ha precisato Marco Contemi, fondatore di Applavoro, mentre ha commentato gli ultimi dati dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior“.
Le domande di lavoro per le figure professionali di operai e artigiani sono quelle più significative. Richieste accolte principalmente dalle micro imprese, riguardano circa 9 dipendenti dell’industria, le uniche a far registrare una crescita delle entrate rispetto allo scorso anno.
Nonostante la crisi prodotta dalla pandemia cresce il fenomeno della “polarizzazione” nella domanda di lavoro delle imprese. Rispetto ad un anno fa, infatti, si registra un aumento sia della quota di laureati ricercati dalle imprese passa dal 14% al 16%, sia della quota di personale a cui non è richiesto un titolo di studio specifico passa dal 22% al 25%.
“Hanno meno possibilità quei lavoratori che non rientrano nelle due categorie descritte precedentemente – aggiunge Contemi -, questo ci fa comprendere maggiormente quanto sia fondamentale soprattutto per le nuove generazioni continuare a formarsi professionalmente. L’errore più grande che si possa commettere è entrare in una sorta di “limbo” aspettando che arrivi un’occasione”.
Molte le incognite sul piano economico e occupazionale
Sono presenti molte incognite sul piano economico e occupazionale che continuano a pesare soprattutto sui programmi delle imprese dei servizi turistici. Ad esempio alloggio e ristorazione, servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone e servizi dei media e della comunicazione.
Al contrario sono meno penalizzati i servizi alle persone, i servizi finanziari e assicurativi e i servizi avanzati di supporto alle imprese. Per l’industria, fortemente al ribasso le previsioni delle imprese dei comparti carta, cartotecnica e stampa, legno e mobile, altre industrie e tessile, abbigliamento e calzature. Mentre i comparti alimentare, metallurgico e costruzioni registrano una minore flessione delle entrate in programma rispetto all’anno precedente.