Talks – dialoghi di archeologia, arte e architettura Venerdì 20 novembre ore 18:00 diretta live dalla fanpage del MuA
Evento a distanza nel Museo e archivio di Sinnai. La divulgazione è ossigeno, per questo motivo al MuA abbiamo deciso di avviare una serie di appuntamenti per raccontare l’arte e l’archeologia.
Dialoghi, arte e architettura
Evento a distanza – dialoghi di archeologia, arte e architettura. I grandi corpi cupolati e le imponenti basiliche romaniche, le tavole dipinte e gli affreschi sono il frutto di quel ricco, grandioso e luminoso medioevo in Sardegna. Un’occasione di grande cultura e condivisione, anche se a distanza, per conoscere la storia della Sardegna.
L’isola e il Medioevo
Il quadro dell’arte medievale nell’isola è davvero vasto, spesso non omogeneo e ricco di innesti e rielaborazioni di modi formali. Durante l’ Evento a distanza, insieme ad Prof. Andrea Pala e alla Dott.ssa Nicoletta Usai (entrambe docenti all’Università di Cagliari), dialogheremo intorno alla produzione artistica nella Sardegna medievale. Quando Venerdì 20/11/2020 dalle ore 18:00 in diretta streaming dalla fanpage del MuA – Museo e Archivio di Sinnai. Sarà possibile intervenire in diretta tramite i commenti e i messaggi whatsapp.
La Sardegna nel Medioevo: i giudicati
Il basso medioevo si può considerare un periodo particolare per la Sardegna. In quell’epoca si instaurò il sistema dei Giudicati e l’isola fu suddivisa in quattro territori autonomi ognuno governato da un Giudice. In Sardegna sono ancora presenti molte testimonianze risalenti al basso medioevo. Come le chiese e le basiliche romaniche, i monasteri, i ruderi dei castelli medievali, le mura e le torri di difesa delle città vecchie come per esempio il centro storico di Cagliari. Anche i nomi di molti paesi che cominciano con Villa, sono riconducibili all’organizzazione delle attività economiche nelle campagne medievali. In quel periodo sorsero anche nuove città come Sassari e Villa di Chiesa (Iglesias).
Il sistema dei quattro Giudicati era fin dall’inizio sottoposto a forti pressioni da parte dei Pisani, dei Genovesi e degli Aragonesi. Questo si rispecchia nello stile pisano di molte chiese, nei nomi ricorrenti dei Doria e Malaspina, e naturalmente nel dialetto catalano di Alghero ancora oggi in uso.