Fegato grasso: l’utilizzo di un particolare integratore si potrebbe trattare con efficacia e aiuta a prevenire così le malattie
Un’interessante scoperta, effettuata da ricercatori dell’Università di Jyväskylä, mostra che con l’utilizzo di un particolare integratore si potrebbe trattare con efficacia la condizione del cosiddetto “Fegato grasso”.
Anche in questo caso gli scienziati hanno fatto esperimenti sui topi somministrando a questi ultimi l’integratore. Questo provocava la crescita dei batteri “buoni” nell’intestino facendo diminuire la quantità di grasso nel fegato. I ricercatori sono fiduciosi sul fatto che gli stessi effetti possono essere replicati anche sugli esseri umani.
La malattia
La malattia del fegato grasso, detta anche steatosi epatica non alcolica, è una di quelle patologie che si stanno diffondendo di più a livello mondiale. Nei casi più gravi, senza adeguati trattamenti, può portare a cirrosi o al cancro epatico.
Ritornando alla scoperta fatta dagli scienziati, tutto è nato quando i ricercatori hanno cominciato a trattare i topi con fegato grasso somministrando loro il Faecalibacterium prausnitzii.
Quest’ultimo è un batterio che fa parte di solito del microbioma intestinale e che è caratterizzato da proprietà antinfiammatorie. Questi batteri, però, non possono essere venduti nelle farmacie per l’utilizzo umano, come spiega Satu Pekkala, ricercatrice dell’Accademia di Finlandia e una delle autrici principali dello studio.
A questo punto hanno tentato di aumentare la quantità di questo batterio, già di per sé presente nell’intestino, tramite fibre prebiotiche. Un prebiotico è un componente fermentato in maniera selettiva che, non essendo digerito dall’intestino, fa da base energetica per i microbi intestinali buoni, cosa che naturalmente è di beneficio per la salute.
In questo caso i ricercatori hanno scoperto che il Faecalibacterium prausnitzii utilizza gli xilo-oligosaccaridi (XOS) prebiotici come “cibo”. Hanno dunque nutrito i topi per 12 settimane con integratori a base di XOS. Si tratta di un integratore che può essere trovato nei negozi e che è già disponibile per gli esseri umani.
“I risultati della ricerca hanno dimostrato che XOS ha aumentato la crescita del batterio benefico per la salute e, allo stesso tempo, ha ridotto significativamente il contenuto di grasso del fegato dei ratti”, spiega la stessa Pekkala a fronte dei miglioramenti ottenuti sui topi tra cui un miglior metabolismo del grasso e del glucosio nel fegato.