Il biologico cambia canale

Il biologico cambia canale: il supermercato (47%) batte i negozi specializzati (21%)

I consumatori preferiscono comprare alimenti bio. Cresce il numero di prodotti a marchio: si è passati dai 4.300 del 2018 ai 4.700 del 2019, segnando un +8%. In testa Coop, Esselunga e Pam Panorama.

Il carrello con i prodotti biologici comprati nella grande distribuzione supera, nelle preferenze dei consumatori, quello dei negozi specializzati anche grazie all’incremento dell’offerta delle referenze a marchio. Lo riferisce la quarta edizione del rapporto “Focus Bio Bank – Supermercati & Specializzati 2020” realizzato da Rosa Maria Bertino insieme ad Achille ed Emanuele Mingozzi.  “In dieci anni – spiega Rosa Maria Bertino – i supermercati sono diventati la forza motrice del bio con una quota di mercato passata dal 27 al 47%. Parallelamente la quota dei negozi specializzati è passata dal 45 al 21%. Il fatturato delle vendite di alimenti biologici nella Gdo nel 2020 è stimato in 2 miliardi di euro ma rallenta il ritmo di crescita: +2% nel 2019, +5% nel 2020, mentre negli anni precedenti si viaggiava a due cifre.

biologico bio

I meno forniti i discount.

Tra le 26 catene censite nel rapporto le prime tre sono Coop con 750 referenze bio a marchio, seguita da Esselunga con 485 e Pam Panorama con 366. “Solo nove catene hanno meno di 100 referenze e si tratta in gran parte di discount – aggiunge ancora la Bertino -. Sono 8 le catene censite con alimenti equosolidali presenti nelle proprie marche. Avanzano anche le marche della cosmesi bio o naturale, presenti in 11 catene. Una crescita frenata dalla mancanza di una normativa europea e dalla scorciatoia facile del prodotto un po’ più “verde” ma non certificato”.

In crescita le aggregazioni.

Intanto nel segmento dei negozi specializzati dopo la flessione delle quote di mercato (il fatturato però è ancora di 924 milioni di euro, +8% nel 2020) crescono le aggregazioni. I negozi bio nel 2019 sono 1.339 (-1%) il che segnala un rallentamento nel fenomeno delle chiusure. Tuttavia resta elevato il turnover, con più di 200 negozi in entrata e altrettanti in uscita. A gettare la spugna sono soprattutto i piccoli negozi mentre aumentano quelli con superfici oltre i 150 metri quadrati. Una forte razionalizzazione è in atto nelle reti Cuorebio e NaturaSì e l’acquisizione di Biobottega e Piacere Terra, passati a NaturaSì. Si concentra così ulteriormente il già ristretto panorama delle catene specializzate in Italia.

About Andrea Quartu

Studio Scienze Della Comunicazione. Estremamente sopra le righe e appassionato di moda. Mi piace molto scrivere, ma ho sempre paura di sbagliare le virgole.

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