La Sardegna presenta un indice Rt tra i più bassi in Italia soprattutto grazie al corredo genetico
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari ha scoperto un gene che “protegge” i sardi dal Covid-19. In particolare la Sardegna è terra di centenari infatti ha raggiunto record di longevità soprattutto tra la Barbagia e l’Ogliastra.
La conferma di un indice di Rt ( indice di contagio covid) tra i più bassi in Italia è dato soprattutto grazie al corredo genetico.
A sostenerlo un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari. È nato così il progetto “Corimun“. Progetto coordinato da Roberto Littera, immunogenetista, da Marcello Campagna, docente di Medicina del Lavoro, da Andrea Perra, docente di Patologia Generale e da Luchino Chessa, docente di Medicina Interna con il contributo di Silvia Deidda e Goffredo Angioni, pneumologa e infettivologo dell’ospedale SS. Trinità.
Per questo motivo gli studiosi hanno preso in esame alcune persone affette da Covid-19 di cui oltre il 20% con malattia polmonare medio-severa ed il restante asintomatico o pauci-sintomatico. Inoltre hanno messo a confronto questi pazienti con un gruppo di controllo di individui sani.
Il risultato della ricerca è che nei pazienti affetti da Covid-19 è assente un particolare corredo genetico caratteristico della popolazione sarda. Ovvero una sequenza di geni denominata “aplotipo esteso”. La sequenza di geni risulta protettiva nei confronti dell’infezione. Allo stesso tempo è risultato avere un effetto protettivo anche il fatto di essere portatori di beta-talassemia, gene mutato che determina la talassemia o anemia mediterranea.
In altre parole le persone che presentano l’ “aplotipo esteso” sembrerebbe che non si ammalino di coronavirus.
Lo studio è pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Frontiers in Immunology. Infine gli studiosi hanno svolto il lavoro in collaborazione con l’Associazione per l’Avanzamento della Ricerca sui Trapianti Aart-Odv e con il contributo della Fondazione di Sardegna.