Dialogo ristabilito. La sonda Voyager 2 della Nasa risponde dallo spazio interstellare, oltre il nostro sistema solare: i responsabili della missione le hanno inviato un segnale e la sonda ha confermato di aver ricevuto la “chiamata”.
Lanciata nel 1977, la sonda due anni fa ha lasciato il Sistema Solare e ora è a più 18,8 miliardi di chilometri dalla Terra.
Ma in realtà gli ingegneri dell’agenzia spaziale statunitense avevano perso il collegamento a marzo con la navicella.
Contattata per testare i nuovi componenti recentemente installati sulla Deep Space Station 43. l’unica antenna al mondo in grado di inviarle comandi.
Deep Space Network formato da tre antenne radio che si trovano a Canberra; Goldstone in California, e Madrid in Spagna. La posizione delle tre antenne infatti garantisce che quasi tutti i veicoli spaziali con una linea di vista verso la Terra possano comunicare con almeno una delle strutture in qualsiasi momento.
L’aggiornamento tecnico, secondo la Nasa, andrà a beneficio anche di altre missioni, incluso il rover Mars Perseverance, che dovrebbe atterrare sul pianeta rosso il 18 febbraio 2021. E anche per la missione Artemis della Nasa che intende riportare l’uomo sulla Luna.
Deep Space Network formato da tre antenne radio che si trovano a Canberra; Goldstone in California, e Madrid in Spagna. La posizione delle tre antenne infatti garantisce che quasi tutti i veicoli spaziali con una linea di vista verso la Terra possano comunicare con almeno una delle strutture in qualsiasi momento.
L’aggiornamento tecnico, secondo la Nasa, andrà a beneficio anche di altre missioni, incluso il rover Mars Perseverance, che dovrebbe atterrare sul pianeta rosso il 18 febbraio 2021. E anche per la missione Artemis della Nasa che intende riportare l’uomo sulla Luna.
“L’aspetto unico di questo progetto – commenta Brad Arnold, responsabile del progetto Deep Space Network (DSN) presso il Jet Propulsion Lab della Nasa – è che stiamo lavorando a tutti i livelli dell’antenna. Dal piedistallo fino ai sistemi che si estendono sopra il bordo”.
Gli ingegneri hanno aggiornato il riscaldamento e il raffreddamento della sonda, le apparecchiature di alimentazione e i componenti elettronici necessari al funzionamento dei trasmettitori.
Un ulteriore passo in avanti compiuto ancora dalla Nasa.