Da domani si svolgerà l’attività di didattica a distanza integrata: per effetto dell’ultimo Dpcm anti Covid del 3 novembre scorso, studenti e docenti, dovranno operare in remoto
Secondo i calcoli oggi realizzati da Tuttoscuola, saranno 362 mila gli insegnanti delle scuole statali. Pari al 45% degli 806 mila docenti totali in servizio. Che, per effetto dell’ultimo Dpcm anti Covid del 3 novembre scorso, saranno “costretti ad operare in remoto con i propri alunni”. Dal 9 novembre, a meno di due mesi dal ritorno degli alunni in classe dopo il lockdown della fine dello scorso anno scolastico, attueranno la didattica a distanza. Infatti, in aggiunta ai 265mila professori delle superiori, anche 33mila docenti delle seconde e terze classi delle scuole secondarie di I grado in alcune regioni dovranno adottare tale sistema di didattica a distanza.
Didattica a distanza e device
Alcuni hanno conosciuto i loro alunni solo poche settimane fa, e avranno quindi una difficoltà in più. Dovranno inoltre operare utilizzando, in quanto lavoreranno da casa, una dotazione tecnologica. Computer, tablet, cuffie e non solo.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è bene che i docenti accedano alla card del docente da 500 euro per l’aggiornamento annuale. In modo che siano così messi nelle condizioni di operare con device, piattaforme e connessioni web adeguati per garantire la didattica a distanza. È un passaggio imprescindibile per la buona riuscita del dad. Come è fondamentale che tutti gli alunni, nessuno escluso, sia in possesso di un tablet o di un computer adeguato per fruire delle lezioni a distanza.
Nessuno deve essere lasciato fuori
Lasciarne fuori in media uno ogni sette, come è accaduto durante il lockdown dello scorso anno scolastico, non sarebbe più accettabile. Le tre tranche di finanziamenti, l’ultimo dei quali pochi giorni fa con il Decreto Ristori, non sono state sufficienti. É bene che il Governo li integri con urgenza. Continuare a lasciare esclusi degli alunni dalle lezioni sarebbe ingiusto, ingeneroso, discriminante.