La quercia da sughero, Quercus suber, è un albero sempreverde dalla chioma globosa, rada e piuttosto irregolare.
La quercia da sughero vegeta naturalmente nella parte occidentale del Mediterraneo, in cui trova il clima e l’ambiente ideale per la propria crescita. Cresce soprattutto in Sardegna, luogo considerato centro geografico della sua diffusione. Arriva fino a 15 m di altezza, il tronco è dritto talvolta sinuoso, con rami tortuosi e ramuli pelosi. La corteccia è spessa, fessurata, suberosa. Le foglie, lunghe 3-7 cm, sono persistenti, coriacee, semplici, ovate o lanceolate-ovate, mucronate, con margine fogliare spesso revoluto. La lamina superiore ha una colorazione verde scuro, quella inferiore è verde più chiaro.
Nell’isola la quercia da sughero cresce rigogliosa da oltre due secoli ed occupa una superficie di circa 90.000 ettari. Questi bellissimi alberi forniscono una materia prima molto pregiata, usata per vari utilizzi. Tra questi troviamo la produzione di tappi di elevata qualità, rivestimenti isolanti, oggetti dalla connotazione tradizionale e non solo.
La Sardegna fornisce ogni anno due terzi della produzione nazionale di sughero.
La quota maggiore proviene da Luras-Tempio Pausania-Calangius, in Gallura. Soprattutto Calangianus è considerata la “capitale del sughero”, con circa 150 aziende artigianali del settore. A Calangianus inoltre, è presento il Museo del Sughero, che permette di scoprire le tecniche di estrazione e lavorazione del sughero, ma anche i suoi numerosi utilizzi.
La quercia da sughero ha una corteccia molto spessa che ricopre le parti legnose della pianta.
Il materiale viene prodotto dal fellogeno che ha l’incredibile capacità di rigenerarne indefinitamente il tessuto quando la corteccia viene rimossa. L’estrazione del sughero è regolata da una Legge Regionale e può essere compiuta solo rispettando un intervallo minimo di dieci anni. Inoltre, per rispettare la salute della pianta, essa deve aver raggiunto almeno i dieci anni di età, se l’estrazione viene effettuata in anticipo la pianta viene compromessa. Solo quando raggiunge il giusto grado di sviluppo si può procedere all’estrazione del sughero. Solitamente l’estrazione avviene durante il periodo che va da maggio ad agosto.
La prima estrazione, nota come “demaschiatura”, produce il “sughero maschio”, poco pregiato. Le successive estrazioni, con cadenza decennale, permetto di estrarre il “sughero gentile” o “sughero femmina”, molto pregiato. E’ importante sapere che non ci si può improvvisare coltivatori di sughero, poiché è un’attività che necessita una preparazione accurata.